Il nostro programma elettorale

Qui di seguito potete trovare il documento integrale del nostro programma, elaborato in questi mesi grazie al lavoro svolto insieme in seno ai tavoli tematici.

Per espandere e leggere le singole sezioni, cliccate sul simbolo “+” che trovate a destra di ogni titolo.

Introduzione al programma

La coalizione “Il Coraggio di Cambiare” un progetto collettivo per la rinascita della nostra città.

Il punto di partenza è cambiare il modo di far politica a Bracciano, il punto di arrivo è ricostruire la comunità che vive il nostro territorio.

Siamo partiti dall’ascolto e dalla condivisione: più di 250 questionari tematici, decine di riunioni online molto partecipate, appuntamenti settimanali di confronto tra le persone che vivono nelle varie zone di Bracciano.

Con il presente documento presentiamo il risultato di questa attività. Un programma partecipato che si prefigge di consolidare il rapporto con il territorio e che va ritenuto un cantiere sempre aperto.

Non è semplicemente l’elenco delle cose che vogliamo fare, è l’anima del nostro progetto politico e siamo convinti che sia il punto di ripartenza per la nostra città.

La coalizione che sostiene questo percorso è composta da due liste:

Una Costituente per Bracciano – Democratica Progressista Ecologista, espressione di un lavoro iniziato nel 2019 e che comprende tutto il mondo del centrosinistra braccianese, i partiti che si riconoscono in quei valori e una componente civica importante,

Bracciano Ora Cambia, composta da un gruppo di cittadini attivi nel mondo dell’associazionismo che, ad un certo punto del loro percorso di vita, hanno sentito la necessità di formare un movimento che partisse dal basso, aperto a tutti.

Queste due realtà più di un anno fa si sono incontrate e hanno cercato insieme una figura di rinnovamento, attivo nel mondo dell’associazionismo, competente. Una persona che in questi anni si fosse interessata alla vita pubblica di Bracciano, slegata dalle appartenenze partitiche, ma con un profondo senso delle istituzioni e con i valori chiaramente orientati all’antifascismo, alla solidarietà, alla giustizia sociale e all’uguaglianza.

Marco Crocicchi rappresenta tutto ciò. 41 anni, laureato in comunicazione presso l’Università “La Sapienza” di Roma, attivo sul territorio nel mondo dell’associazionismo e in prima linea nella battaglia contro la chiusura degli impianti sportivi da parte dell’amministrazione Tondinelli e per la salvaguardia del Lago di Bracciano. Da sempre a contatto con il mondo giovanile, non solo grazie allo sport, ma anche per lavoro, si occupa di progetti di educazione ambientale e sensibilizzazione della materia negli istituti scolastici.

Bracciano è una realtà intellettualmente bella, ricca, articolata e stimolante, ma in questi anni è stata profondamente divisa da un modo di fare politica conflittuale e distruttivo.

Marco Crocicchi rappresenta la possibilità per tutti di voltare pagina, di lasciarsi alle spalle vecchie dispute e dissapori: un nuovo modo di gestione del potere che sia Inclusivo, Condiviso e Partecipato. Marco ha accettato con entusiasmo questa importante sfida, mettendosi a disposizione della nostra città.

Il nostro progetto è sicuramente ambizioso, perché si innesta su una situazione di degrado amministrativo, sociale, economico, ambientale e culturale che preclude a Bracciano ogni possibilità di crescita e di sviluppo.

Gli ultimi 5 anni di Amministrazione Tondinelli sono stati caratterizzati dalla cecità e dall’immobilismo: dopo aver bloccato la macchina amministrativa dall’opposizione, l’attuale Sindaco non è stato in grado di regalare alla città una prospettiva di sviluppo.

La cultura del sospetto che lo ha sempre caratterizzato ha portato a continui ricambi di assessori, segretari comunali e piante organiche. Ciò ha comportato un’Amministrazione inefficiente, incapace di dare risposte ai problemi dei cittadini, che ha privato Bracciano di tutti gli spazi di aggregazione presenti sul territorio: dall’Auditorium, riaperto da pochi mesi, al Centro Civico, mai consegnato alla città, passando per gli impianti sportivi, enorme ferita per la nostra comunità, specialmente giovanile.

La nostra proposta si basa su un nuovo modello di Governance, sulla partecipazione e sul coinvolgimento dei cittadini nelle scelte, sulla coesione sociale, sulla riscoperta delle bellezze che ci circondano, sullo sviluppo di un’identità comune, ponendo al centro i giovani e coinvolgendo le competenze presenti sul territorio.

L’Agenda 2030 dovrà essere il faro per lo sviluppo di Bracciano nei prossimi anni, il che vuol dire uso sostenibile del suolo, qualità delle acque e approvvigionamento idrico, economia circolare, sostenibile e solidale, monitoraggio ambientale e gestione dei dati.

Se è vero che il Covid-19 ha colpito ricchi e poveri, la pandemia ha indebolito ancor di più, dal punto di vista sociale ed economico, tutte le persone e le famiglie che vivevano già delle situazioni di vulnerabilità.

La sfida di oggi è quella di proteggerci dal virus senza lasciare nessuno da solo di fronte a questo dramma. La sfida di domani sarà quella di ricostruire un tessuto sociale che parta proprio da chi ora è più fragile. Oggi più che mai occorre mettere in rete servizi socio-sanitari, l’associazionismo e le forze vive della nostra comunità in modo da porre al centro i bisogni e il protagonismo di chi lotta quotidianamente per affermare la propria dignità.  Immaginare un Welfare comunitario significa non avere soluzioni preconfezionate ma chiedere idee, contributi e responsabilità.

La partecipazione dei cittadini non è semplicemente un mero slogan da campagna elettorale, ma deve tradursi nella sostanziale capacità di incidere sulle decisioni che vengono prese.

Solo con la partecipazione è possibile analizzare i problemi da tutti i punti di vista e condividere soluzioni per migliorare la qualità della democrazia nel nostro territorio.

Solo con la condivisione si possono risolvere le questioni più spinose. Solo mescolando le conoscenze si possono immaginare soluzioni innovative in grado di far sentire ogni cittadino, dal più piccolo al più anziano, parte integrante ed attiva del benessere a Bracciano.

E’ necessario che ciascuno di noi si metta in gioco, dando un contributo in termini di idee, esperienze, competenze e capacità.

Bracciano è stata immobile per troppo tempo, ora ha bisogno di tutti perché insieme possiamo ricostruire la nostra comunità per farla diventare una città più inclusiva, capace di offrire opportunità e servizi a giovani e “meno giovani”.

Il percorso partecipativo, le proposte formulate per la nostra città e la candidatura di Marco possono essere riassunti in uno slogan, quello che ci ha accompagnato in questi mesi e che, ci auguriamo, accompagnerà Bracciano nei prossimi anni.

E’ un nome che ci contraddistingue, è “Il Coraggio di Cambiare”!

Governance e democrazia partecipata

IL COMUNE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La nostra proposta prevede che il Comune diventi il centro regolatore della vita socio-economica di Bracciano. Assumere questo paradigma significa realizzare i principi ispiratori che hanno portato alla costituzione dei comuni, svolgendo sostanzialmente due funzioni: la regolazione della vita sociale e l’erogazione dei servizi pubblici. 

Tali funzioni non dovranno essere svolte in modo burocratico, ma attraverso un processo democratico e partecipativo che dia origine a un modello di governo aggregante e partecipato.

Il Comune come volano per lo sviluppo dovrà indirizzare il proprio impegno verso le seguenti iniziative:

  • essere un punto di riferimento per il cittadino garantendo, attraverso la trasparenza, un ascolto attivo e una maggiore efficacia nella gestione dei flussi informativi;
  • essere punto di riferimento per i servizi alle imprese, con il compito di creare una rete di comunicazione ed informazione verso l’esterno degli uffici comunali, per dare tutte le indicazioni necessarie per lo sviluppo della nuova imprenditoria e per incentivare un rapporto di collaborazione attiva dove tutte le parti coinvolte possano offrire il proprio contributo nell’interesse dell’intera comunità;
  • l’individuazione di incentivi economici e sgravi fiscali per attività sostenibili e compatibili con il territorio, con particolare attenzione allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile; ciò potrà essere facilitato attraverso lo snellimento delle pratiche burocratiche, avviando un forte processo di digitalizzazione del sistema.

Serve in definitiva una “visione” della Bracciano del futuro, condividerla con i cittadini, pianificare e progettare un percorso per la realizzazione di un nuovo modello di città in equilibrio con il contesto ambientale.

Particolare impegno dovrà essere rivolto alla qualità dei servizi offerti alla nostra comunità: tutelare i diritti dei cittadini ed in particolar modo dei cittadini più deboli significa assumere l’obiettivo dell’efficienza e l’efficacia della Pubblica Amministrazione come elemento prioritario. Infatti, è dal buon funzionamento dell’Amministrazione che dipende la qualità dei servizi resi alla cittadinanza e, conseguentemente la qualità della loro vita.

Il principio guida che caratterizzerà il nostro stile di lavoro dovrà essere la trasparenza nei processi, negli atti e nei comportamenti amministrativi.

Un nuovo modo di governare la città.

Per dare qualità, efficienza ed efficacia ai servizi offerti dal Comune occorrerà coinvolgere al meglio le risorse umane favorendo l’innovazione tecnologica dei processi interni e predisponendo la “carta dei servizi” sia per quelli offerti direttamente dal Comune che quelli resi dalle Aziende che operano per il Comune. Nella “carta dei servizi” dovranno essere rese note le performance, ovvero gli indici di qualità dei servizi offerti.

Occorre in sostanza assumere il criterio della Qualità percepita da parte dei cittadini sui servizi resi attraverso monitoraggi e sondaggi per valutarne il gradimento. Rimane ancora tutto da risolvere il tema del decentramento di taluni Uffici Comunali (rapporti con il pubblico) nei quartieri limitrofi.  Sarà necessario anche un ammodernamento e una riqualificazione degli spazi comunali e dotare il Comune di un punto di accesso che sia al servizio del cittadino.

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

 Serve investire in un progetto di “formazione continua” che coinvolga e interessi tutto il personale dai livelli apicali alle altre fasce lavorative e che porti alla creazione di nuove competenze digitali, importanti nelle istituzioni. L’efficienza della Pubblica Amministrazione dipende in buona misura dalle competenze e dalla disponibilità del suo personale, il quale dovrà essere in grado di cogliere e gestire i mutamenti intervenuti negli Enti Locali. Per questa ragione la formazione assume un valore fondamentale: bisogna investire sulle persone valorizzando le competenze e le professionalità esistenti e creando dei nuovi profili necessari per gestire l’innovazione. Questo rappresenta la miglior garanzia in termini di qualità dei servizi.

In tale progetto dovrà avere priorità la logica che l’amministrazione, nelle sue varie articolazioni, è al servizio del cittadino.

Un ulteriore strumento chiave nel processo di rinnovamento tra l’amministrazione comunale e il suo personale è un sistema di valutazione meritocratico, spesso reso inefficace da un cattivo uso della discrezionalità, con la consapevolezza che finché il rapporto di lavoro nella P.A. verrà mediato dalla politica, gli obiettivi che ci stiamo ponendo saranno difficilmente raggiungibili.

La valutazione sarà un’operazione trasparente, certa e compartecipata e dovrà riuscire ad individuare le capacità, le conoscenze e le attitudini del personale per un loro coinvolgimento e per il raggiungimento degli obiettivi, al fine di ottimizzare la qualità nell’erogazione dei servizi. 

INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DIGITALIZZAZIONE

L’innovazione tecnologica dovrà essere l’altro aspetto su cui agire per recuperare efficacia ed efficienza della “macchina” amministrativa.

Siamo ormai pienamente consapevoli dell’importanza di tecnologie consolidate e purtroppo fino ad oggi non utilizzate nella loro piene potenzialità, cosi come siamo diventati consapevoli delle grosse criticità che riguardano lo stato della rete ancora addirittura assente in alcune zone e comunque diffusa in modo non uniforme. A fronte di tutto ciò anche il quadro normativo dovrà aggiornarsi alle nuove esigenze tenendo presenti le grandi potenzialità contenute nella formula del “Lavoro Agile”, che sempre più spinge verso la completa dematerializzazione della documentazione cartacea e che, sommata al decongestionamento del traffico dovuto ad una ridotta presenza in ufficio dei dipendenti in smart working, porterebbero importanti benefici soprattutto dal punto di vista ambientale.

Solo in questo modo la Pubblica Amministrazione sarà considerata una grande risorsa al servizio della collettività. Sono necessarie, quindi, senza alcun tentennamento, scelte politiche chiare che esplicitino una forte volontà di cambiamento.

Proposte:

PROGETTO COMUNE DIGITALE –  Vivere@Bracciano

Il progetto “Vivere@Bracciano”, nascerà dentro una piattaforma digitale fruibile da smartphone, tablet, personal computer. Sarà alla base di una profonda e incisiva trasformazione della macchina amministrativa comunale, che dovrà passare dall’ “Analogico” al “Digitale”. Tutti i servizi alla cittadinanza e alle imprese dovranno passare, gradualmente ma costantemente, su piattaforma digitale in modo da essere fruiti attraverso smartphone o computer.  Un arricchimento per questo progetto sarà il coinvolgimento dei giovani per la sua ideazione, e la partecipazione dei cittadini, in forma associata e no-profit, per un contributo diretto sui contenuti. 

SPAZIO EUROPA

Oltre alla riorganizzazione degli uffici per rendere efficiente la macchina amministrativa, è primaria la necessità di accedere alle risorse sovracomunali che vengono messe a disposizione.

Il Next Generation EU apre un ampio ventaglio di opportunità per gli enti locali, ed unito alle tradizionali fonti di finanziamento, sarà possibile far fare al nostro territorio un salto di qualità.

Per questo motivo la nostra Amministrazione si impegnerà ad istituire un apposito ufficio comunale, altamente qualificato, con figure esperte nel settore, destinato alla ricerca di finanziamenti tramite la partecipazione a bandi europei e regionali. L’Ufficio specializzato dovrà prevedere anche un punto informazioni per l’accesso ai finanziamenti da parte dei privati cittadini e delle imprese.

DEMOCRAZIA PARTECIPATA

Varie sono le ragioni che ci obbligano a dare avvio ad una vera e propria Democrazia Partecipata.

Una ragione di carattere generale, non più rinviabile, che rischia di mettere in crisi il concetto di Democrazia Rappresentativa se non si interverrà velocemente: la Partecipazione politica dei cittadini non può più esaurirsi solo con il voto, per quanto fondamentale sia esercitare questo diritto. Spesso, al di fuori di questo, i cittadini non hanno più occasioni né strumenti per avanzare le proprie istanze, per esercitare i propri diritti democratici e per interloquire concretamente sulle scelte politiche che vengono assunte.

Nasce da qui l’esigenza di creare spazi di discussione, di restituire ai cittadini la possibilità di approfondire, esprimersi e scegliere sulla base di un confronto che assegni loro un ruolo da protagonisti.

Vi è poi una ragione locale che può essere riassunta in questo modo: Bracciano ha avuto nel corso degli anni un notevole sviluppo demografico e urbanistico, consegnandoci una città che presenta una forte disgregazione tra centro e periferia là dove le zone periferiche tendono ad assumere caratteristiche di quartieri dormitorio senza alcuna forma di aggregazione né alcun servizio prossimo. Si pone qui, allora, l’esigenza di determinare un nuovo modello di governo che sia aggregante, partecipato e prossimo.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Ricostruire i Consigli di Quartiere e di frazione per dare rilevanza ai territori del Comune. Per come li abbiamo immaginati, sono strutture rappresentative, superando in questo modo le criticità del passato, che permettano ai cittadini di incontrarsi e discutere sulle questioni relative alla propria realtà territoriale. Riteniamo che per quanto riguarda la nostra città siano maturi i tempi per individuare specifiche competenze per questi enti, per avvicinare il cittadino al centro decisionale. I Consigli di quartiere e di frazione, uniti allo strumento del “bilancio partecipato”, che permette la realizzazione di interventi definiti con il coinvolgimento della cittadinanza, possono diventare il volano per una rivoluzione politica sul nostro territorio;
  • Ricostruire le Consulte dei cittadini, per aprirsi all’ascolto dei soggetti attivi nei diversi settori della società, per integrare e arricchire le proposte degli organi del comune, facendo tesoro delle competenze ed esperienze maturate dalle Associazioni del territorio (per esempio la Consulta dei servizi sociali, la Consulta dello Sport, la Consulta giovanile, Consulta dei commerciati ecc.)

Con questi due strumenti daremo rappresentanza da un lato ai territori (con i Consigli di Quartiere e di frazione), dall’altro alle categorie e ai singoli cittadini (con le Consulte).

  • Attivazione di ulteriori strumenti partecipativi in caso di necessità, in coerenza con il principio della partecipazione;
  • sulla tutela dei beni comuni occorrerà  regolare al meglio il rapporto tra l’Amministrazione  Comunale e i gruppi di cittadini che decidono di impegnare il proprio tempo libero in difesa dei beni comuni. Questo impegno è una grande risorsa che non può essere lasciata sola da un’Amministrazione.

Le azioni e gli interventi concreti permetteranno di costruire le condizioni per una città partecipata, dove il protagonismo dei cittadini diventa un valore aggiunto per il bene della nostra città.

Vivere Bracciano

CULTURA

La cultura deve assumere un ruolo cardine nella politica di sviluppo del nostro territorio.

Investire nella cultura, oggi, non vuol dire solo salvaguardare un patrimonio di cui Bracciano è ricca, ma promuovere il turismo, accrescere il valore dell’identità individuale e collettiva, valorizzare le politiche per l’ambiente, creare lavoro e nuove figure professionali.

Anche la cultura contribuisce alla conoscenza del ruolo delle istituzioni, oltre che della storia e di tutto quanto rientri nel patrimonio di una città.

Ogni “evento culturale” ha una valenza di crescita civica. È uno stimolo alla creatività, alla progettualità, al senso di giustizia e legalità, all’aggregazione e allo scambio di esperienze, all’apertura degli orizzonti. Come già detto Bracciano possiede molto sul piano storico-architettonico, naturalistico e dello spettacolo e bisogna partire dalla qualità per creare un indotto duraturo.

La cultura deve tornare rapidamente al centro dell’agenda politica di Bracciano. Occorre una nuova programmazione preventiva e ragionata che sposti la bussola verso la piena valorizzazione della nostra identità, fatta di testimonianze, memorie, tradizioni, paesaggio, radici.

Purtroppo a Bracciano manca un luogo pubblico dove la cultura possa trovare la propria casa, manca un progetto che integri e valorizzi le opportunità artistiche e culturali presenti e attive in città, manca una promozione culturale che valorizzi il mondo del vero associazionismo.

Si dovranno attivare tutte le risorse possibili per la valorizzazione del nostro patrimonio.

La cultura va aiutata e supportata con criteri trasparenti e chiari, uguali per tutti. Necessario sarà procedere ad un censimento di tutte le associazioni culturali, per promuovere, sostenere e coordinare progetti culturali variegati e di livello nel corso dell’intero anno.

 L’offerta museale andrà completamente ripensata in modo da aumentare i visitatori e soprattutto stimolare collaborazioni con le realtà scolastiche del territorio.

Bracciano ha siti di assoluto rilievo ma occorre un approccio diverso, aperto all’innovazione e allo stesso tempo attento alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico.

Il nostro patrimonio storico, culturale, artistico, paesaggistico e creativo è la vera risorsa economica che Bracciano non ha ancora saputo sfruttare appieno. In questo senso non mancheranno le iniziative volte al coinvolgimento dei giovani e delle scuole per poter aprire nuove start-up e laboratori di ricerca che sappiano valorizzare al meglio, anche in chiave imprenditoriale, le risorse di cui la nostra comunità dispone.

Per il rilancio culturale di Bracciano è necessario che il Comune si interfacci e collabori con tutti i soggetti, anche istituzionali, con cui valutare, nel pieno rispetto delle relative autonomie, azioni possibilmente sinergiche in modo da consentire alla città di conseguire ambiziosi obiettivi di crescita.

LE NOSTRE AZIONI

  • Realizzazione di un effettivo Info Point Turistico, che sappia essere centro di smistamento e concreto servizio di assistenza al turista. Aperto 7 giorni su 7 dalle 8.00 alle 20.00 con assistenza notturna, nel quale offrire possibilità di inserimento per i giovani, attraverso progetti di scuola alternanza-lavoro o corsi di formazione specifica;
  • Realizzare sul web e sui social servizi dedicati alla promozione del territorio;
  • Inaugurare e rendere effettivamente operativo il Centro Civico di Bracciano Nuova, superando gli ostacoli che lo hanno reso sinora un immobile chiuso e mai posto al servizio della comunità;
  • Ampliare il palinsesto dell’Auditorium Comunale, stipulare convenzioni con le associazioni culturali del territorio per renderlo un palcoscenico aperto a tutte le varie forme artistiche, dal teatro alla musica;
  • Riscoperta dei Rioni, sia dal punto di vista associativo che culturale, in considerazione della ricchezza di tradizioni e storia che custodiscono;
  • Oltre ai grandi eventi che da sempre contraddistinguono Bracciano e fanno parte del suo patrimonio artistico e culturale (Presepe vivente, Carnevale, Passione di Cristo, Infiorata del Corpus Domini, Festa del SS. Salvatore) occorre calendarizzare e rendere caratteristici dell’identità di Bracciano altri eventi a tema, che coinvolgano tutti i quartieri ed i rioni, le frazioni della città, in collaborazione con le varie associazioni locali, patrimonio ricco e sul quale si deve investire;
  • Sostegno alle attività della Pro Loco per riproporre e arricchire il territorio di eventi che hanno avuto successo in passato anche per riscoprire le nostre tradizioni;
  • Prevedere un calendario di eventi per riscoprire e valorizzare il Centro Storico da svolgersi presso il Belvedere della Sentinella, al Torrione, alla Scalinata di San Clemente e per le vie del Centro;  
  • Creare un luogo fisico, una Casa di tutte le Associazioni, in cui possano ritrovarsi e collaborare, unendo obiettivi e mettendo in comune energie ed intenti, affinché si possa con queste affrontare le relative problematiche, prospettarne le soluzioni e organizzare attività ed eventi;
  • Migliorare la fruibilità dell’Archivio Storico promuovendo, con la collaborazione delle scuole, attività di ricerca finalizzate ad appuntamenti pubblici dove siano esposti i risultati di studio;
  • Puntare sul progetto di “community library” ma allo stesso tempo tutelare il patrimonio librario, le sale studio per gli studenti, il servizio di consultazione e prestito dei libri e di tutte quelle caratteristiche peculiari delle “classiche” biblioteche;
  • Promuovere la tradizione cinematografica di Bracciano con un’Arena Estiva permanente e un Festival Internazionale del cinema;
  • Rilanciare e rafforzare i percorsi turistici con relative visite guidate nel Centro Storico e su sentieri naturalistici collaborando con le Associazioni e la Scuola, per accompagnare i turisti nella scoperta dei luoghi ameni e ricchi di storia del nostro territorio;
  • Fiere gastronomiche e mercati del gusto con prodotti tipici e culinari del nostro territorio;
  • Mercato contadino settimanale, aperto all’artigianato locale ed alle realtà più propriamente tipiche del nostro territorio;
  • Mostra mercato mensile dell’artigianato, dell’antiquariato e modernariato, dell’oggettistica, degli hobbies;
  • Predisporre adeguate segnaletiche stradali per raggiungere i luoghi di interesse nonché infografiche multilingue e con codici QR;
  • Predisporre percorsi per ipovedenti e disabili all’interno del circuito culturale;
  • Attivare politiche turistiche gay-friendly;
  • Promuovere progetti di integrazione e scambio culturale.

TURISMO

Il Turismo deve rappresentare oggi un’immersione totale nel contesto tanto culturale quanto gastronomico e artistico che Bracciano è in grado di offrire in maniera completa e coinvolgente.

I territori, le regioni, le province e i comuni sono spazi in cui si trovano molteplici risorse che però spesso non sono organizzate, non sono collegate in un sistema che ne permetta una gestione coordinata. Per esistere, una destinazione turistica deve strutturare le proprie risorse e attrattive, unendole ai servizi e alle offerte, in modo tale da costituire veri “prodotti turistici territoriali” che rispondano alle esigenze del turista.

L’obiettivo strategico che si intende raggiungere è il rafforzamento della competitività del territorio di Bracciano come destinazione turistica.

Gli obiettivi specifici sono:

  •  sviluppo della cultura turistica e dell’accoglienza,
  •  sviluppo dell’offerta turistica,
  • coordinamento delle politiche turistiche a livello locale (tra i paesi del lago e limitrofi) e regionale,
  • promozione e aumento delle relazioni commerciali,
  • innovazione.

Il turismo, come sopra concepito, può essere motore dello sviluppo locale di un territorio poiché permette di stimolare le attività economiche tradizionali e di valorizzare le specificità culturali e locali offrendo ai giovani nuove possibilità di impiego. Il peso che viene riconosciuto al turismo sta crescendo notevolmente all’interno dell’economia di qualsiasi territorio.

Il prodotto turistico altro non è che l’insieme dei servizi che consentono di vivere l’intera esperienza turistica nel contesto territoriale, mediante il concorso, diretto o indiretto di numerosi attori.

Un comune come quello di Bracciano dovrebbe tentare di creare un sistema locale di offerta turistica, ovvero un insieme di scelte strategiche e gestionali per far emergere una destinazione, con una stretta intesa tra attori locali e risorse territoriali.

La storia di Bracciano è un grande patrimonio da difendere e tramandare alle nuove generazioni, che per questo paese costituisce contemporaneamente uno tra i più grandi punti di forza ma anche una potenziale debolezza. Purtroppo, si tende a dare per scontato il valore di quel che si ha senza in alcun modo metterlo in evidenza (con mostre, conferenze, trucchi di design volti a valorizzare determinati scorci come cornici), valorizzarlo, né tantomeno cercare di trasmettere la storia alle nuove generazioni sia di turisti ma anche dei residenti. Una delle chiavi per ripartire a nostro avviso è questa: riscoprire la bellezza storica in cui siamo immersi e renderla fruibile a tutti.

Il contesto naturalistico in cui si trova il Comune di Bracciano è una vera e propria eccellenza nazionale. Intorno al lago è stato istituito il Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano che tutela l’ambiente nella sua forma più pura.

Purtroppo visionando attentamente il territorio ci si rende conto dell’incuria diffusa.

Non potremmo pensare di costruire la nostra strategia senza un’attenzione particolare a tutto il grande tema del decoro urbano.

LE NOSTRE PROPOSTE

  • Il lungolago Argenti

E’ un luogo centrale nella nostra visione, perché in esso sono racchiuse buona parte delle aspettative del paese sia turistiche sia di godimento del bene pubblico. Purtroppo, fino ad oggi tutto ciò che è pubblico è semplicemente terra di nessuno. Le spiagge sono infestate da immondizia, detriti, gli alberi sono stati abbattuti, la passeggiata è al sole senza alcun divisorio tra bagnanti, passanti e macchine che passano imperterrite. E’ necessaria una progettazione di interventi mirati alla fruizione qualitativa delle spiagge libere; pulizia e cura come obiettivo primario. Il lago e le spiagge saranno al centro dell’azione della nostra amministrazione, con un’attenzione al godimento per tutti di questo bene comune, con particolare attenzione alle persone con disabilità. Un progetto che renderebbe altamente suggestivo il lungolago a cui la nostra coalizione tiene è la pedonalizzazione: si potrebbe creare un percorso ciclabile e anche i locali potrebbero godere di maggior spazio all’aperto. (Dettagli nel paragrafo “Bracciano e il suo territorio”)

  • Percorsi Pedonali

Un altro aspetto fondamentale è rendere sicure e praticabili le vie pedonali, nello specifico il sentiero avanti alla Chiesa del Riposo e il sentiero accanto al Belvedere della Sentinella, che dal paese conducono al lago. Attualmente si tratta di percorsi fruibili solo dai più atletici per via dello stato in cui versano, ma non è pensabile non incentivare l’utilizzo di questi percorsi per tutti. Per la manutenzione, ricordando che si trattano di vie percorse a piedi da turisti e non, quindi delle vere vetrine in cui trasmettere concetti o semplicemente valorizzare Bracciano, è necessario studiare delle metodologie che consentano di dare in concessione la manutenzione a soggetti terzi interessati a farsi pubblicità (vivai, consorzi, o attori locali).

Altra nota dolente di questi percorsi, l’impraticabilità notturna: parliamo di percorsi dal fondo sconnesso e privi di illuminazione, quindi inutilizzabili in orario serale-notturno. Riteniamo doveroso e in armonia con il contesto ambientale dotare i sentieri di illuminazione alimentata a energia solare.

  • Il centro storico

Non vi è un’immagine comune, uno stile, un ordine ben definito, una pulizia e soprattutto una gestione reale della movida notturna del Centro storico. A causa di questo, purtroppo è preda dell’incuria che crea disagi e degrado.

Tutto il borgo verrà valorizzato con campagne di manutenzione, comunicazione e iniziative. Per garantirne il mantenimento, se necessario, il borgo verrà dotato di un sistema di sorveglianza coordinata con le forze dell’ordine così da riuscire a renderlo fruibile da tutti, di giorno e di notte. Abbiamo intenzione di costruire momenti di condivisione della bellezza tra quei vicoli, per i turisti, ma anche per i cittadini di Bracciano, con i quali scoprire le magie e i segreti che nasconde il nostro borgo. Riteniamo indispensabile aprire un tavolo di confronto permanente tra i residenti, gli operatori commerciali e i giovani al fine di migliorare la vivibilità del luogo per tutte le categorie coinvolte.

LE NOSTRE AZIONI

  • tutelare e valorizzare il patrimonio culturale ed enogastronomico finalizzato a promuovere i caratteri ed i prodotti di specificità;
  • tutelare e valorizzare il patrimonio naturale incentivando una fruizione del territorio mediante mobilità sostenibile;
  • favorire una buona cultura dell’accoglienza tramite la formazione e sviluppare efficaci strategie comunicative e di promozione.
  • Partecipazione agli eventi fieristici di settore (settore wedding, congressi, etc.)
  • Creazione di un unico motore di prenotazione di tutte le strutture ricettive
  • Creazione di una app, per percorsi turistici e prenotazioni, avvalendosi del contributo degli studenti. In questo senso verranno privilegiati e mappati i percorsi naturalistici e sentieristici, come le Cascate di Castel Giuliano, le Terre degli Orsini a Pisciarelli, il Bosco della Piantata a San Celso. La Via del Paradiso, dietro San Liberato, perché questo significa dare motore e impulso al recupero delle frazioni.
  • Internazionalizzazione, politiche mirate alla diffusione del brand Bracciano nei mercati esteri.
  • Incentivare le iniziative mirate al mantenimento e al potenziamento dei rapporti con le città gemellate con Bracciano (Chatenay Malabry in Francia e Neusaess in Germania) attraverso uno scambio culturale che venga valorizzato all’interno delle scuole e nei rapporti con le associazioni del territorio, per intensificare i rapporti internazionali utili alla cultura, al turismo e allo sviluppo economico

Occorre, inoltre, costruire una strategia con i comuni limitrofi per la creazione di un’offerta turistica e culturale condivisa. Fondamentale sarà elaborare dei pacchetti culturali integrati con gli aspetti sportivi, naturalistici ed enogastronomici.

Azioni importanti in questo senso possono essere:

  • promuovere versioni in lingue straniere (soprattutto dei paesi gemellati, ma non solo) dei siti locali, del Comune, del Parco di Bracciano e Martignano, del Consorzio Lago di Bracciano, del Museo dell’Aeronautica, di AslRoma4, della Università Agraria, proponendo anche il coinvolgimento dell’IIS Paciolo organizzatore di corsi di studi turistici e pubblicitari
  • ideare nuovi eventi per la valorizzazione dei musei. I musei vengono spesso percepiti come adibiti semplicemente all’esposizione, mentre un sistema museale virtuoso interagisce con il territorio tramite meetings, conferenze, mostre itineranti, progetti con le scuole, archeologia sperimentale e iniziative similari, serate, aperitivi culturali ecc.

Questi meccanismi spesso gettano le basi per cooperazioni tra attori di differente natura. Ciò rende possibile l’avvicinarsi di mondi più disparati e il raggiungimento di quei target di popolazione che ad oggi non sono interessati alla fruizione della “museologia tradizionale”.

  • Studio di itinerari cultura ed enogastronomia. Le nuove tendenze di mercato ci mostrano chiaramente quanto la cultura e l’enogastronomia siano attività sempre più richieste. Rilassarsi significa prendersi il proprio tempo anche per conoscere gli usi e i costumi locali, ma non solo. Nel momento della vacanza il turista desidera avere informazioni pronte e confezionate, ad esempio itinerari già pronti, che rispondano a esigenze diverse.
  • Card per gli ingressi a prezzi agevolati. Lo strumento della card oltre che migliorare la fruibilità del territorio, proponendo un’offerta sistemica e unitaria, stimola il turista alla visita e agli spostamenti. Per il visitatore questo significherebbe anche prezzi agevolati, dovuti alla riduzione dei costi per i singoli soggetti locali.

Nessuno rimanga indietro

La maturità di una comunità si completa nell’attenzione che mostra verso i problemi di ogni suo componente.
In una comunità sana nessuno dovrebbe rimanere indietro. La pandemia che stiamo affrontando sta rendendo evidente a tutti le fragilità del nostro sistema di vita a ogni livello. Anche sul nostro territorio, la domanda d’interventi sociali, già in crescita prima dell’emergenza Covid-19, è aumentata, mostrando tutti i limiti dei servizi sociali e sanitari, soggetti a continui tagli negli ultimi anni. Trovandoci in uno stato emergenziale ancora non possediamo dati definitivi. Possiamo, tuttavia, percepire che, a breve, vedremo gli effetti di questa pandemia che stanno agendo all’interno della nostra comunità, indebolendo di più quelle “categorie” già in sofferenza a causa di una politica poca lungimirante e una sempre più grave disgregazione dei legami sociali.

Occorre un passaggio di paradigma del nostro sistema di Welfare locale:

  • da un sistema centralista e monopolista, in cui l’utente/cittadino ha un ruolo passivo, verso un welfare comunitario più moderno in cui si metta al centro la globalità della persona portatrice di diritti, bisogni ma anche di risorse e capacità;
  • puntare sulla qualità della vita invece che su semplici azioni  di “contenimento del disagio” attraverso servizi e processi  di empowerment (capacitazione), in modo da favorire l’emersione  delle  competenze di autonomia;
  • libertà di scelta invece di servizi che svolgono “controllo sociale”; cambiare il sistema dei servizi riconoscendo la possibilità di poter perseguire liberamente gli interessi e le progettualità personali secondo criteri di benessere che i cittadini stessi scelgono;
  • occorre una funzione di complemento e di integrazione tra il pubblico ed il privato sociale, dove alla pubblica amministrazione spetti il coordinamento dei vari attori ed attui un principio di sussidiarietà invece che centralità del ruolo pubblico. Le specificità dei bisogni e la complessità della società contemporanea impongono l’attivazione di processi partecipativi nella progettazione dei servizi e un coordinamento tra i vari attori: servizi, utenti, famiglie  e società civile.

Le risorse che arriveranno dal Recovery plan non devono rimettere al centro un modello medico di programmazione ma rafforzare il metodo BioPsicoSociale. Deve realizzarsi pienamente sul nostro territorio l’integrazione dei servizi socio-sanitari attraverso la valutazione delle condizioni di benessere fisico e psicologico, a partire dal contesto socio‐culturale di appartenenza dell’individuo.

Bisogna superare l’idea d’Integrazione Sociale e iniziare a promuovere un’autentica Inclusione Sociale.  Gli interventi delle politiche sociali in un territorio come il nostro non devono essere quelli di avviare percorsi di assimilazione delle diversità, ma quelli di spostare la responsabilità del benessere di una comunità plurale nella relazione tra gli individui, valorizzando le differenze di ciascuno che deve essere considerato protagonista attivo e responsabile nel perseguimento del bene comune.

Dagli incontri largamente partecipati, in presenza e online, e dai questionari di partecipazione che abbiamo diffuso nei mesi precedenti si evincono i seguenti punti:

  1. In merito all’ambito socio assistenziale si è chiesto di intervenire prioritariamente aumentando il grado di informazione e conoscenza su tutto ciò che riguarda il sociale, come per esempio eseguendo il mandato della Legge 328/2000 (cosiddetto “Segretariato Sociale”), ma anche aumentando il grado di coinvolgimento delle persone e degli enti del Terzo Settore presenti sul territorio;
  2. Assicurare l’universalità di accesso ai servizi avendo la Pubblica Amministrazione garante del corretto funzionamento;
  3. Promuovere politiche attive contro l’hate speech e bullismo (in linea generale, promuovere iniziative di prevenzione per comportamenti ad alto rischio);
  4. Promuovere politiche di coinvolgimento dei cittadini e cittadine (per esempio consulte di categorie);
  5. Incentivare politiche di invecchiamento attivo e di riduzione del gap inter generazionale.

    POVERTÀ

Alcuni indicatori territoriali ci stanno dicendo che è in aumento l’impoverimento delle famiglie del nostro territorio.  Prima dell’emergenza CoVid19 a Bracciano il 17% delle famiglie avevano un reddito lordo inferiore all’assegno sociale. Era anche importante la disparità tra ricchi e poveri, infatti le famiglie braccianesi più ricche avevano un reddito 20 volte superiore a quello delle famiglie più povere. La recente pandemia ha messo a nudo le fragilità del nostro Paese e i dati economici nazionali ci dicono che si stanno acuendo le disuguaglianze ed è tangibile anche sul nostro territorio la perdita di reddito sostanziale e l’aumento della povertà in tutte le sue dimensioni. La povertà va oltre il semplice disagio economico. Consiste nell’impossibilità di avere risorse sufficienti per soddisfare i bisogni che compromette la possibilità di poter progettare il futuro della propria vita. A sua volta, questa precarietà, alimenta il disagio accrescendo un circolo di marginalità, dove senza aiuti adeguati diventa estremamente complicato riprendere in mano la propria vita.

Esistono anche “nuove povertà” che interessano quelle persone e famiglie che, nonostante abbiano un reddito, a causa di condizioni sociali e personali, vivono una condizione di progressivo impoverimento. Sono le persone che hanno in carico un familiare con disabilità, le persone anziane al limite dell’autosufficienza, i precari, i separati privati della casa “coniugale”, le mamme single etc. Le povertà sono molteplici e necessitano di interventi mirati che mettano a sistema i servizi e gli aiuti e che intervengano sia nel breve periodo con sostegni concreti e sia nel medio e lungo periodo attivando percorsi individualizzati in grado di valorizzare risorse e capacità, che mirino all’emancipazione e un miglioramento della qualità della vita.

LE NOSTRE AZIONI

  • Creazione di un Osservatorio locale sulla povertà;
  • Promuovere la collaborazione tra supermercati, le attività economiche e l’associazionismo per ridurre lo spreco alimentare e implementare iniziative come l’Emporio Solidale;
  • Promuovere misure contro il gioco d’azzardo patologico;
  • Aumentare il sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie attraverso il coinvolgimento e il rafforzamento dei tavoli di partecipazione per co-progettare e definire le risposte ai bisogni e le buone prassi da adottare;
  • Potenziare i percorsi di emancipazione;
  • Accrescere, con risorse comunali, il Fondo Sostegno alla Locazione qualora i mezzi regionali stanziati non siano sufficienti a soddisfare le esigenze di tutti gli aventi diritto;
  • Valutare dispositivi e misure a tutela delle persone che rischiano di perdere casa di proprietà, perché non in grado di sostenere il mutuo a causa dell’emergenza economica in corso;
  • Avviare progetti sperimentali di comunità per prevenire la povertà.

DISABILITÀ E INCLUSIONE SOCIALE

“La disabilità non è un mondo a parte, ma parte del mondo!”  Questo slogan del movimento delle persone con disabilità ci dice semplicemente che la disabilità è una delle variabili della natura umana. 

Perciò parlare d’inclusione sociale delle persone con disabilità significa parlare di Diritti Umani. L’accesso alla scuola, all’istruzione, al lavoro, la partecipazione alla vita sociale, la possibilità di progettare la propria vita e seguire le proprie aspirazioni devono essere garantiti e il welfare locale deve fare la sua parte. Affrontare oggi la disabilità, così come per altre “categorie umane” necessita una visione multidisciplinare che riguarda l’ambito sociale, ma anche la progettazione urbanistica, la viabilità, lo sviluppo economico e sostenibile, lo sport, la cultura, l’istruzione, il lavoro. Solo così si potranno superare le discriminazioni e avere pari opportunità per tutti e tutte.

LE NOSTRE AZIONI:

  • OSSERVATORIO Convenzione O.N.U sui Diritti delle Persone con Disabilità: Dare completa attuazione dei principi della Convenzione O.N.U. ratificata in Italia già nel 2009 anche attraverso l’istituzione di un Osservatorio locale in modo da garantire piena partecipazione e diritto all’inclusione delle persone con disabilità;
  • Consulta delle persone con disabilità: Intendiamo promuovere la piena cittadinanza e l’inclusione sociale delle persone con disabilità attraverso la costituzione di relazioni organiche con le associazioni e le realtà territoriali che le rappresentano in modo da avviare una co-programmazione e co-progettazione dei servizi sociali territoriali.
  • Progettazione Inclusiva e Universale: Realizzare i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche per rilevare, monitorare e superare le barriere architettoniche negli edifici e negli spazi pubblici. Usufruire dei fondi regionali previsti anche per il nostro comune (ma inutilizzati) per analizzare e classificare gli ostacoli alla fruizione, in particolare per le persone con disabilità, in relazione ad edifici pubblici e spazi urbani, ossia strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano, per poi pianificare il loro progressivo superamento;
  • Progetto individuale di vita: Ogni persona con disabilità fisica, psichica e/o sensoriale, stabilizzata o progressiva ha diritto al “progetto individuale di vita” elaborato in modo partecipato con l’utenza e d’intesa con la Asl e i Servizi del territorio.
  • Vita indipendente: Deve essere costruito un modello di intervento condiviso con le persone con disabilità, le famiglie e i servizi, in materia di vita indipendente, perché alla persona con disabilità sia consentito scegliere, in piena libertà ed autonomia, come vivere, dove vivere e con chi vivere.
  • Empowerment e auto-mutuo-aiuto: Ogni tipo di intervento dovrebbe valorizzare le risorse e aumentare le capacità delle persone con disabilità in termini di autonomia. Intendiamo proporre percorsi individualizzati di capacitazione e valorizzare le esperienze di emancipazione presenti perché se condivise possono essere di supporto e aiuto per tutti.
  • Lavoro e Disabilità/Sportello Lavoro: in collaborazione con il terzo settore si intende aprire uno sportello informativo sulle opportunità d’inserimento lavorativo delle “categorie protette” (legge 68/99) rivolto anche alle imprese presenti sul territorio.  La piena inclusione sociale e il superamento dell’assistenzialismo è possibile anche attraverso la valorizzazione e l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
  • Turismo per tutti e tutte: il turismo accessibile rappresenta un mercato in crescita che richiede la dovuta attenzione.  In Europa occidentale: 80 milioni di persone con disabilità, di cui 36 milioni disposti a viaggiare e 6 milioni che già effettuano vacanze. Secondo uno studio 2012 della Commissione Europea, la domanda di turismo da parte di persone con esigenze speciali ha generato un fatturato complessivo di quasi 800 miliardi di euro, ed occupato 9 milioni di persone tra cui migliaia con disabilità. Occorre creare un collegamento tra i vari servizi in modo da renderli realmente utilizzabili da parte di persone con “necessità speciali”, senza discontinuità, assicurando l’accessibilità della ricettività, dei trasporti, della ristorazione, della mobilità, dell’offerta culturale che siano eventi, musei, cinema e teatri, delle strutture sportive e assicurare un’informazione affidabile sulle strutture e i percorsi.
  • Azioni di Prevenzione: avviare con la Asl, le scuole e le realtà del terzo settore campagne di informazione sull’importanza delle diagnosi precoci nei disturbi inerenti all’età evolutiva. Siano essi disturbi dell’Apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia), disturbi del linguaggio e/ o dell’attenzione o nelle disabilità cognitive e comportamentali in modo da attivare tempestivamente servizi e percorsi terapeutici adeguati.

BRACCIANO CITTÀ EDUCANTE- POLITICHE PER I MINORI E FAMIGLIA

Nell’ultimi due anni scolastici il ricorso alla Didattica A Distanza, a seguito del lockdown, ha privato bambini/e e giovani dell’aspetto relazionale, fondamentale per il percorso di socializzazione e di apprendimento.

La scuola ha bisogno di presenza, scambio e incontro, affinché si sviluppino le competenze emotive, relazionali e di cittadinanza. Le famiglie in questo anno sono state lasciate sole, senza

supporti e aiuti da parte del territorio.

Un antico proverbio africano dice che per “educare un bambino ci vuole un intero villaggio” per sostenere che la crescita non è qualcosa che si può relegare totalmente alle famiglie ma che deve coinvolgere l’intera comunità. 

Bracciano può diventare una Comunità educante se recupera il senso di solidarietà e mette in dialogo le famiglie, i servizi, le agenzie educative e l’associazionismo.

Occorre valorizzare gli interventi di educazione non-formale e informale per garantire parità di accesso ad attività e servizi extrascolastici per bambini/e e adolescenti, con particolare attenzione a coloro che hanno minor opportunità ed esprimono bisogni speciali. L’obiettivo per i prossimi anni sarà quello d’implementare le politiche a sostegno della maternità e dell’infanzia, mettendo in campo politiche familiari, di genere, abitative, culturali, sportive e ricreative. E’ tempo di restituire ai bambini e alle bambine lo spazio di espressione, in modo da sentirsi dentro un’unica comunità aperta, accogliente e ricca di stimoli.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Creazione di un “Tavolo permanente sull’educazione” con tutti gli attori e le agenzie educative per elaborare insieme un piano educativo territoriale, in modo che lavorino in sinergia tra loro;
  • Attivare uno sportello di consulenza di supporto psico-sociale per le famiglie;
  • Messa in rete delle realtà associative che operano in ambito culturale, ambientale e sportivo con le scuole da parte del Comune per la costruzione di un’offerta formativa territoriale che preveda progetti di educazione ambientale, civica, sportiva e di promozione del territorio, anche con bandi che vadano a premiare la progettualità e promuovano la collaborazione con le eccellenze del territorio;
  • Ripensare la biblioteca comunale come punto di confronto e di partecipazione;
  • Promuovere l’Outdoor education nelle scuole;
  • Mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali nei pressi delle scuole;
  • Potenziare i servizi di pre-scuola e dopo-scuola;
  • Aumentare le iniziative di Peer-to-Peer Education (per es. l’uso consapevole delle nuove tecnologie);
  • Promuovere i contatti tra le classi e le realtà territoriali (associazioni; musei; teatri; biblioteche; realtà produttive);
  • Migliorare il rapporto tra scuole, famiglie e servizio di neuropsichiatria infantile per interventi precoci di presa in carico di bambini/e e ragazzi/e con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali e di sostegno alla disabilità;
  • Riservare spazi dedicati alle scuole negli orti urbani per educare sin da piccoli alla cura di un bene pubblico;
  • Confermare l’impegno e il sostegno al sistema integrato dei servizi educativi rivolti all’infanzia;
  • Campagne di prevenzione del disagio giovanile;
  • Avviare percorsi informativi/educativi sull’affettività/sessualità.

SCUOLA

Scuola e città sono per loro natura chiamate alla costruzione di un mondo inclusivo. La scuola può diventare motore di cambiamento per una intera comunità̀ locale, fulcro culturale di un territorio.

Una scuola aperta al territorio non riguarda solo aspetti logistici ma una innovazione didattica e metodologica, un nuovo e permanente modo di fare scuola.

I rapporti tra l’amministrazione comunale e gli istituti scolastici del territorio, in particolare quelli superiori, negli ultimi anni sono stati nulli. Gli Istituti scolastici rappresentano una risorsa incredibile per il territorio, nonché dei punti di riferimento per tutta la cittadinanza.

La problematica degli spazi scolastici degli istituti è stata trattata, negli anni, con molta superficialità. La questione delle scuole del 1° Ciclo (Infanzia-Primaria-Medie) non è stata affrontata con prospettiva e lungimiranza, né tantomeno con la serietà che un tema così importante avrebbe meritato. Occorre ripensare il sistema dell’istruzione inferiore a Bracciano, ragionando della possibilità di costituire due Istituti Comprensivi nel territorio che servano rispettivamente il centro urbano e Bracciano Nuova.

Sarebbe necessario anche ragionare in collaborazione con tutte le parti coinvolte: le dirigenti degli istituti superiori e i rappresentanti degli studenti presenti nel territorio, di quali siano le necessità dell’istruzione superiore, adattando gli indirizzi di studio e ampliandone l’offerta formativa. Pensiamo, ad esempio, alla creazione di indirizzi delle Scienze Umane, di un indirizzo Tecnico Agrario, di un indirizzo Professionale Enogastronomico e del Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo, che potrebbe utilizzare gratuitamente gli impianti sportivi (che saranno) presenti sul territorio.

Sull’annoso tema della nuova Scuola, non ci sentiamo di prendere un impegno con la cittadinanza. Troppe volte questo argomento è stato strumentalizzato in campagna elettorale. E’ evidente che la costruzione di una nuova scuola situata nella nuova zona di Bracciano risolverebbe tutte le criticità che ci troviamo davanti; ma è altresì evidente che senza la sicurezza della sostenibilità del progetto, prometterla significherebbe tentare di recuperare facile consenso, creando false aspettative nei cittadini. Fiducia e Trasparenza sono le colonne portanti del nostro percorso.

Tuttavia è nostra intenzione fare di tutto affinché Bracciano abbia finalmente questa opera, consapevoli che parte delle risorse che dovevano servire a questo importante scopo sono state utilizzate dall’attuale amministrazione per il rifacimento dei sanpietrini e per l’asfaltatura “elettorale” delle strade.

I problemi dell’offerta scolastica nel territorio vanno affrontati. Occorre ripensare agli istituti scolastici del territorio dando uniformità e centralità al sistema culturale e sociale braccianese.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Scuola materna comunale dei Pasqualetti: le scelte dell’attuale Amministrazione l’hanno portata alla chiusura, con conseguente perdita dell’offerta formativa che garantiva quell’istituto. E’ intenzione della nostra Amministrazione valutare la sostenibilità di una riapertura della Scuola Materna Comunale che ovviamente non potrà prescindere dalla situazione economico-finanziaria dell’Ente.
  • Asilo comunale: è una struttura tra le più all’avanguardia di tutto il territorio, un magnifico esempio di architettura pensata per i bambini, data però in gestione senza effettivo controllo sui parametri messi in atto, ciò ha portato ad un utilizzo non ottimale di questa preziosa risorsa.
  • Elaborare con le autorità scolastiche responsabili un piano per il dimensionamento scolastico che sia in grado di evitare la convivenza di tre Istituti diversi all’interno dello stesso plesso (Nel plesso di Pasqualetti, quest’anno, convivranno I.C. Bracciano, I.C. Silvestri e Scuola Comunale), attraverso l’individuazione di nuovi spazi per le classi delle scuole medie che quest’anno saranno spostate all’interno del plesso Tittoni.
  • Considerata la tendenza che vede I.C. Tommaso Silvestri in crescita per quanto riguarda il numero di iscrizioni, sul lungo periodo occorre avviare un serrato dialogo con gli enti sovracomunali preposti per giungere ad un accordo riguardo la futura presenza dell’ I.I.S Paciolo presso il plesso sito in Via dei Lecci.

All’istituto Paciolo, eccellenza del territorio, capace di proporre indirizzi moderni e accattivanti in strutture (soprattutto la sede centrale di via Piave) ad altissimo contenuto tecnologico. Parliamo finalmente di una offerta formativa non solo teorica ma soprattutto pratica. Occorre garantire anche alle sedi succursali, nello specifico quella di Via dei Lecci, una collocazione più dignitosa in merito agli spazi. La scuola necessiterebbe di un ubicazione più funzionale per gli studenti che vista la fascia d’età si muove prevalentemente in modo autonomo. L’ attuale sede risulta servita da pochi mezzi pubblici contrariamente al centro del paese. Dunque, l’apertura di un dialogo fra gli enti preposti è necessario per sciogliere il nodo dell’edificio di via dei Lecci. L’esigenza evidente è garantire spazi necessari all’istituto comprensivo Tommaso Silvestri, ma contemporaneamente bisogna garantire all’Istituto Paciolo una collocazione più naturale e dignitosa.

  • Una città a misura di bambino: coerentemente con la filosofia della coalizione, la scuola che vorremmo per il paese dovrà essere strutturata sui concetti fondamentali di qualità e sostenibilità.  Vogliamo parlare di scuole di quartiere, ogni bambino deve aver il diritto di andare a scuola a piedi, mentre chi proviene dalle frazioni necessariamente in macchina deve poter andare a scuola in tempi celeri ove la viabilità sia quanto più lineare e sostenibile possibile (parcheggi limitrofi all’edificio scolastico, strisce bianche, zero ingorghi sia per le famiglie che per i residenti del quartiere).

La sostenibilità deve essere valutata in base alle aree verdi e vie per la mobilità dolce presenti nei pressi e all’interno degli edifici. Resta aperta la questione dell’impatto ambientale e di vivibilità che ha una scuola elementare al centro del paese, questione che nel lungo periodo andrà risolta.

Il nostro Obiettivo è potenziare l’offerta formativa dell’istituto scolastico in via del Lecci, garantendo spazi, servizio mensa adeguato e servizi di dopo scuola e pre scuola.

  • Valutare le soluzioni possibili per la formazione di due Istituti Comprensivi a Bracciano, obiettivo raggiungibile mediante la formazione di sezione di scuola secondaria di I grado insieme alle sezioni di scuola elementare del I.C. Tommaso Silvestri che oggi sono all’interno del plesso di via dei Lecci.
  • Ripristinare il servizio Piedibus che garantisca la possibilità per i bambini di recarsi a scuola a piedi.
  • Studiare un sistema di scuolabus che permetta ai bambini che dalle frazioni si recano alla scuola di Via dei Lecci di non dover necessariamente passare per Piazza Dante, per una questione di razionalità negli spostamenti e di sostenibilità del servizio.

POLITICHE DI ACCOGLIENZA E INCLUSIONE

Bracciano è sempre stata una città accogliente e capace di assorbire positivamente la presenza di cittadini e cittadine stranieri che hanno scelto il nostro territorio per i loro progetti di vita.

Le persone straniere residenti sono poco più dell’11% di cui la maggior parte (il 75%) provenienti da paesi europei e il 25% da paesi extra europei. Qui l’intrecciarsi delle relazioni con il tessuto economico e sociale ha fatto sì che la retorica anti-immigrazione non abbia trovato per ora terreno fertile. Rimane il fatto che negli ultimi anni per valorizzare questa fetta di popolazione non sia stato fatto nulla e sappiamo che, laddove c’è un vuoto di idee e di politiche positive, si possono inserire pregiudizi e spesso agiscono comportamenti legati a paure o addirittura discriminazioni. Per cui vanno ripensati spazi comunitari di conoscenza, confronto e partecipazione rafforzata una cultura dell’accoglienza.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Attivazione della Consulta migranti: La partecipazione alle scelte politiche del territorio passa attraverso l’espressione attiva di cittadinanza che arricchisce tutti e tutte.
  • Percorsi di educazione Interculturale: Pensiamo a degli interventi educativi e sociali finalizzati a includere la popolazione migrante partendo proprio dai più giovani;
  • Bracciano Solidale: Non possiamo essere indifferenti di fronte alle persone che scappano da guerre, calamità o sono perseguitate. Come comunità vogliamo fare la nostra parte in relazione alla nostre capacità e competenze, per un’accoglienza ordinata e di qualità aderendo alla Rete S.A.I. in modo che il Comune possa realizzare progetti di piccola accoglienza diffusa e integrata accedendo al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo;
  • Bracciano Antirazzista: Interventi di orientamento, informazione e conoscenza finalizzati a contrastare fenomeni di intolleranza e xenofobia;
  • Corsi serali di italiano per stranieri: Spesso gli impegni lavorativi non permettono di approfondire la nostra lingua e ciò non aiuta l’inclusione e il godimento di diritti e la partecipazione attiva. Intendiamo implementare corsi serali di italiano per stranieri differenziati per livello e capacità.

ANZIANI

Sono circa un quinto della popolazione di Bracciano e possono essere una grande risorsa da coinvolgere, anche in termini culturali, rispetto alla necessità di ritrovare e trasmettere una memoria storica necessaria a una visione del futuro più in linea con una corretta elaborazione e propedeutica al recupero di narrazioni e competenze.

Il Covid ha tracciato un confine di separazione tra le generazioni: occorrerà favorire l’incontro e uno scambio intergenerazionale e sostenere attività di invecchiamento attivo. Per quanto riguarda gli anziani non autosufficienti occorre sostenere le famiglie con supporti domiciliari adeguati e un’integrazione di servizi socio-sanitari più rispondenti ai bisogni.

Le attuali previsioni demografiche fanno emergere l’esigenza di adeguare la struttura dei servizi comunali a una popolazione anziana che è in continua crescita. Occorre ampliare lo sguardo aggiungendo valore a quanto la famiglia può dare e contestualmente progettare servizi di assistenza agli anziani che diano risposte anche all’esigenza di una nuova residenzialità. In tal senso cercheremo di dare vita, attivando risorse locali e volontaristiche, ad un gruppo di prossimità con l’obiettivo di far sentire gli anziani parte delle comunità braccianese.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Potenziamento dei Servizi domiciliari individualizzati, in modo da mantenere l’autonomia della persona anziana evitando il più possibile il ricorso all’istituzionalizzazione (RSA, Case di Riposo…);
  • Progettualità, in modo da favorire il protagonismo degli anziani nella cultura, nel sociale, nell’animazione, nella cura degli spazi pubblici;
  • Promozione della salute e del benessere psicofisico attraverso progetti di invecchiamento attivo, attività motorie, di formazione e informazione;
  • Contrasto alla solitudine, l’isolamento e l’esclusione sociale che costituiscono importanti fattori di rischio per la salute ed il benessere delle persone anziane mediante la riapertura della Banca del Tempo, associazione di cittadini che si auto organizzano e che si scambiano reciprocamente tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità, promuovendo la cultura dello scambio, dell’accoglienza e della solidarietà.

LAVORO E POLITICHE GIOVANILI

Per il lavoro

Gli effetti della pandemia e la crisi a essa collegata ci obbliga a ripensare in maniera radicale il modello di sviluppo che vogliamo sul nostro territorio. La futura amministrazione metterà la questione del lavoro buono, stabile e sostenibile come prioritaria della propria azione politica.

Vogliamo attivare e promuovere, anche attraverso le agenzie già presenti sul territorio, una forte proposta formativa per i giovani, ma non solo. Molti sono i cittadini e cittadine che sono state espulse dal mondo del lavoro in un’età in cui è molto difficile ricollocarsi e rappresentano il mondo delle nuove povertà a rischio esclusione sociale. L’amministrazione comunale ha poteri limitati in ambito di occupazione ma sicuramente contribuisce a creare le condizioni affinché si possa sviluppare lavoro, assieme alle associazioni di categoria e a Enti come lo Spazio Attivo di Lazio Innova. Abbiamo identificato alcuni spazi di crescita per il nostro territorio:

  • nell’innovazione tecnologica;
  • nella transizione ecologica;
  • nella valorizzazione del patrimonio culturale;
  • nell’accoglienza e nell’economia sostenibile e del benessere.

Opportunità che dobbiamo saper cogliere con progetti concreti che potranno essere sostenuti anche con i contributi e i finanziamenti previsti per i comuni dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Recovery plan-Next Generation EU), mettendo in rete tutti gli attori presenti sul territorio.

Intendiamo coinvolgere le organizzazioni sindacali e imprenditoriali al fine di rilanciare un Patto locale per il lavoro che crei più occupazione e garantisca il principio di parità di salario a parità di mansione tra i lavoratori e le lavoratrici del Comune, e i lavoratori e lavoratrici delle aziende appaltatrici e delle cooperative alle quali sono esternalizzati il servizi.

Politiche Attive e Welfare generativo per i percettori del RdC.

Molti sono i cittadini che sono esclusi dal mondo del lavoro in un’età in cui è molto difficile rientrarci. Alcuni di questi usufruiscono del Reddito di Cittadinanza, misura che da una parte dovrebbe contrastare la povertà, dall’altra l’esclusione sociale. Per loro le Agenzie per il lavoro dovrebbero proporre percorsi di formazione e reinserimento lavorativo. Su questo c’è però ancora molto da fare. Il Comune ha il dovere di utilizzare queste risorse per proporre attività socialmente utili e favorire partecipazione e cura, partendo proprio dalle fragilità del territorio. In generale crediamo che occorra abbandonare le logiche assistenzialistiche e puntare sulla formazione e il reinserimento sociale e lavorativo anche attraverso strumenti di welfare generativo.

Per le Politiche giovanili
  • L’integrazione tra mondo educativo, scolastico e sociale sarà il presupposto per riprogettare degli interventi che possano intercettare bisogni e interessi di preadolescenti e adolescenti, in ottica di prevenzione del disagio e della devianza giovanile. L’interazione locale e sovralocale tra le agenzie educative del territorio (associazioni culturali, sportive, ricreative, educative), diventerà la modalità operativo-valoriale e il punto di forza per definire le linee guida delle politiche giovanili. Continueranno ad essere sostenute, attraverso il lavoro di rete, esperienze significative, di aggregazione, cooperazione e promozione alla vita sociale del paese per favorire lo sviluppo di una cittadinanza attiva. Cercheremo di riqualificare spazi pubblici da dedicare ai giovani per permetterne una fruizione costruttiva e stimolante. Anche qui occorre attivare e sperimentare progettualità di welfare generativo come il Servizio Civile Universale promuovendo la proattività giovanile verso le categorie “indebolite” ed escluse da un sistema economico e sociale iper-competitivo.
  • SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE Il Servizio Civile Universale oltre che a finanziare esperienze di cittadinanza attiva dei giovani, può essere a servizio alle politiche sociali ed educative, promuovere esperienze professionalizzanti e coesione sociale con pezzi di comunità che spesso  non dialogano  e si incontrano.

Occorre, inoltre, una progettualità a lungo termine che punti ad accogliere giovani di Bracciano e dei comuni limitrofi, attraverso:

  • la creazione di uno o più spazi di aggregazione rivolti ai giovani e alla cittadinanza tutta;
  • sviluppo di progetti culturali e sociali rivolti ai giovani;
  • cooperazione e sinergia tra istituzioni e associazionismo giovanile e studentesco sul territorio;
  • istituzione del Consiglio comunale dei Giovani, per dare una rappresentanza politica istituzionale;
  • realizzazione di un Ostello della gioventù, per aprirsi al dialogo con il mondo giovanile di altri paesi

ANTIDISCRIMINAZIONE PARI OPPORTUNITÀ E POLITICHE DI GENERE

Una nuova amministrazione che mette al centro i processi di democrazia partecipata si dovrà impegnare concretamente a promuovere le pari opportunità e a contrastare ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti di ogni cittadino e cittadina.

La presenza delle donne non è un obiettivo numerico, un traguardo liberale, ma l’indispensabile presupposto per perseguire gli altri obiettivi di bene comune fissati nell’Agenda 2030: clima e cura del pianeta, lotta alla povertà, pace e giustizia, tutela dei minori e delle persone fragili, comunità e città sostenibili, consumo responsabile. Il Next Generation EU prevede il rispetto del caposaldo delle pari opportunità propedeutico alla spesa dei fondi che arriveranno anche a Bracciano.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Potenziamento dei servizi e degli sportelli dedicati (sportello antiviolenza);
  • Riapertura e valorizzazione del Centro Donna;
  • Prevenzione, attraverso percorsi di educazione all’affettività rivolti ai giovani e agli adolescenti e sensibilizzazione per prevenire fenomeni di bullismo, sessismo, omo- o trans-fobia, razzismo, abilismo, ageismo;
  • Formazione continua: misure di sensibilizzazione e aggiornamento sul tema delle diversità culturali, condizioni fisiche o mentali, sessuali e di genere per il personale negli ambiti scolastico, sociale, sanitario e tra le forze dell’ordine;
  • Attivare in collaborazione con le associazioni come Arcigay/Circolo Mario Mieli di Roma uno sportello di consulenza di base per il coming-out dei/delle giovani, anche attraverso adeguate misure di sostegno e consulenza per genitori, parenti e amici.
  • Favorire l’apprendimento interculturale attraverso scambi internazionali, scambi e incontri interculturali, coinvolgimento attivo della popolazione straniera nella realizzazione attività culturali del territorio.

LEGALITÀ

La legalità e la sicurezza costituiscono un tassello fondamentale per costruire il welfare di una comunità. La finalità delle iniziative messe in campo non può essere la semplice repressione della illegalità, ma deve essere la crescita collettiva di chi vive un territorio. E’ necessario basarsi sulla conoscenza della realtà nella quale si interviene, sulla previsione e sulla programmazione delle cose che possono accadere, sulla protezione delle persone e dei beni, sulla prevenzione e solo in ultima istanza sull’efficacia dell’intervento.

Diffondere la consapevolezza dei diritti e doveri di ognuno è prioritario poiché solo attraverso lo scambio e il rispetto delle regole possiamo far crescere Bracciano, per avere cura del territorio e della qualità delle relazioni da porre al centro dell’agenda politica.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Promuovere una cittadinanza attiva. Vivere bene oggi significa più sicurezza. Vogliamo promuovere un patto per la legalità della città al fine di garantire un nuovo modello di cittadinanza basato sul rispetto delle regole, sui vantaggi della legalità.
  • Migliorare l’integrazione sociale e culturale sul territorio.
  • Favorire l’autonomia e l’intraprendenza dei giovani, contrastando le forme di bullismo e violenza giovanile, potenziando i servizi per le nuove generazioni e il confronto, nonché il rapporto con l’amministrazione pubblica e il volontariato.
  • Progetto di sicurezza integrata: attivare una cabina di regia fra Polizia Municipale, Carabinieri e Polizia di Stato che sappia rendere più efficace il lavoro di tutti.

SANITA’ – OSPEDALE PADRE PIO

L’amministrazione comunale sarà in prima linea in difesa del presidio ospedaliero del nostro territorio.

L’impegno è quello di consolidare lo status di Ospedale sede di Pronto Soccorso per il Padre Pio, status ribadito dalla sentenza del Consiglio di Stato del 2012, che a seguito della lotta di istituzioni e popolazione scongiurò la chiusura del Nosocomio.

Consolidamento e potenziamento dei servizi ospedalieri: la già prevista apertura di 20 posti letto di lungodegenza; ampliamento dell’offerta ambulatoriale e di piccola chirurgia anche attraverso convenzioni con ospedali romani (Sant’Andrea, San Filippo, Gemelli).
Per quel che riguarda la sanità territoriale, la nostra Amministrazione si farà portavoce in Conferenza dei Sindaci, di istanze volte a potenziare la presenza più capillare della ASL sul territorio: di una sanità di prossimità̀ e decentrata attraverso Distretti più piccoli, di più integrazione socio-sanitaria, di medicina di genere integrata, di salute sessuale e riproduttiva, di servizi territoriali in grado di alleggerire le funzioni degli ospedali, di un diverso ruolo dei medici e pediatri di famiglia più integrato nel Servizio Sanitario Nazionale. Particolare attenzione dovrà essere posta. Particolare attenzione dovrà essere posta sulla prevenzione, e sulla presa in carico precoce dei pazienti, che ridurrebbe il tasso di ospedalizzazione con effetti benefici per quel che attiene la sfera psicofisica degli utenti. Una rete territoriale ripensata e funzionale che, come dimostrato durante la pandemia Covid, sarebbe la risposta più adeguata alle esigenze sanitarie della popolazione del nostro comune.

Sport

Lo sport è soprattutto un modello di valori.  Rispetto, collaborazione, appartenenza, disciplina e costanza, impegno e sacrificio, etica.

La promozione della pratica sportiva mira a diffondere stili di vita sani, a creare occasioni di solidarietà e senso di comunità. Per questo motivo un’Amministrazione capace deve avere una politica sportiva che non guardi solo alla manutenzione degli impianti sportivi.

Per politica sportiva si intende quella fase di gestione istituzionale che, dopo un’adeguata mappatura di tutte le realtà sportive esistenti sul territorio, operi annualmente scelte operative e gestionali in un più ampio quadro delle politiche sociali. Obiettivo è quello di inserire lo sport in un “progetto di vita” ed offrire pari opportunità di pratica sportiva a tutti i cittadini, partendo appunto dall’idea di “sport per tutti”.

Noi immaginiamo uno sport sviluppato su tutti i 365 giorni dell’anno e che abbracci tutte le varie discipline.

Un progetto che vuole favorire in primo luogo le fasce più disagiate e quelle con disabilità, ma che vuole rivolgersi anche a quelle fasce di non più giovani, che non hanno spazi ed attività loro dedicate.

Un progetto che vuole quindi abbracciare tutte le categorie di cittadini e che punta al recupero delle infrastrutture già esistenti oltre a crearne di nuove, per favorire l’approccio allo sport soprattutto di quelle fasce di età in cui il disagio giovanile è molto forte.

Il difficile momento storico dal quale stiamo uscendo con grande fatica e molte difficoltà, ci ha ricordato quanto sia attuale e vero il motto: “mens sana in corpore sano”. 

Il mantenimento e miglioramento dello stato di salute, la necessità di distrazione dalla vita frenetica quotidiana, la voglia di svago, la passione il divertimento sono solo alcune delle motivazioni che spingono l’uomo verso lo sport. Lo sport è un valido alleato nel combattere malattie come, ad esempio, l’obesità, oltre ad arginare il disagio sociale accresciuto ed evidenziato come conseguenza della pandemia in tutte le categorie sociali.

Bracciano ha un territorio che può essere assolutamente paragonato ad una palestra a cielo aperto e che ben si presta a tutta una serie di attività sportive e motorie da svolgersi in tutte le stagioni dell’anno e che sono fondanti per un progetto di turismo sportivo, che rappresenta oggi una grande opportunità per tutte le eccellenze territoriali che vogliono promuoversi attraverso lo sport e le attività all’aria aperta.

Lo sport legato al turismo, oltretutto “non invasivo”, rappresenta oggi il settore in più rapida crescita nel turismo globale efavorisce la creazione di nuova occupazione, oltre a un indotto per tutte le realtà economiche locali.

Il ritardo dell’amministrazione uscente circa l’Impianto del Campo Sportivo comunale, è evidente agli occhi di tutta la comunità. Fissare le date indicative sulla riapertura dello spazio e la sua “riconsegna” alle realtà associative di Bracciano rappresenta uno degli obiettivi del nostro programma.

Stessa cosa sarà per i palazzetti comunali, per i quali è urgente risolvere i problemi circa l’adeguamento delle conformità.

La chiusura di questi impianti ha provocato un’emergenza sociale, prima ancora che sportiva.  Un danno enorme, fatto sulla pelle di tanti bambini, ragazzi e famiglie. Bracciano dovrà diventare una cittadina incentrata sullo sport, luogo di eventi e manifestazioni di caratura nazionale e mondiale, metà di tutti coloro che troverebbero negli impianti e nei percorsi naturalistici e sportivi un’offerta varia, moderna e dinamica, adatta a tutte le età e le tasche.

Dopo anni di silenzio, immobilismo, vuoto, il nostro obiettivo è promuovere uno sport inclusivo, democratico e accessibile a tutti.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Gestione pubblica degli impianti sportivi;
  • Favorire la creazione di una polisportiva che garantisca l’accesso al maggior numero di sport sul territorio;
  • Allargamento dell’offerta sportiva mediante la realizzazione di un’area skate-park e di altre zone fitness, in cui tutti possano liberamente trovare spazi attrezzati ed accessibili in cui allenarsi;
  • riallacciare da subito il dialogo con tutte le realtà sportive del territorio e le Associazioni, incentivando la promozione di attività sportive con sezioni maschili e femminili e favorendo l’inserimento delle persone con disabilità;
  • Mini-Olimpiadi estive e invernali; una sorta di Giochi senza Frontiere dove a contendersi la palma di vincitore siano i rioni o i quartieri cittadini;
  • Percorsi gioco-sport che includano tutte le discipline sportive che si praticano nel nostro territorio;
  • Progetti realizzati con la collaborazione le scuole all’insegna dell’inclusione;
  • Favorire la presenza e la partecipazione alle discipline sportive lacuali;

Bracciano e il suo territorio

MANUTENZIONE E CURA

La vera grande opera di cui ha bisogno la città di Bracciano e il territorio che la ospita è la sua manutenzione: un generalizzato e amoroso lavoro di cura quotidiana. Prima ancora di parlare di “vocazioni” più o meno immaginarie, più o meno fondate.

L’amore per la città è proprio nella manutenzione costante, accurata, che sappia valorizzare le doti naturali, paesaggistiche, storiche, artistiche, culturali. Che riesca a impreziosirle, anche, preservandole, oggi, per trasmetterle integre, domani, alle generazioni future.

La manutenzione e la cura della città e del territorio sono anche la premessa per un auspicabile percorso di ricerca identitaria: ritrovare e valorizzare l’identità collettiva della città – storica, culturale, ambientale, spaziale – rappresenta un primo passo per ricostruire il tessuto sociale su cui rafforzare il senso di comunità e di appartenenza.

Dobbiamo ritrovare e valorizzare la nostra identità collettiva, intesa come elemento caratterizzante della comunità, in ragione della nostra storia, delle nostre tradizioni e del nostro vissuto.

Molte sono le suggestioni e i suggerimenti che derivano da questa impostazione e che passano per:

  1. il rafforzamento del ruolo e dignità delle frazioni (spesso ricche a loro volta di tradizioni locali, usi e costumi);
  2. il necessario “ricongiungimento” tra città storica e nuovi agglomerati urbani ai quali bisogna assegnare specifiche competenze, in una visione policentrica dell’assetto del territorio;
  3. la ricomposizione della storica divaricazione tra centro urbano e lago, lavorando sulla rivalutazione del grande patrimonio lacustre e delle attività compatibili presenti sul lungolago, passando attraverso una riqualificazione complessiva del luogo in tutte le sue valenze (ricreativa, sportiva, turistica, ambientale, ecc..)

L’amore per la città, tuttavia, non deve far temere di incidere e trasformare: la città e il territorio sono corpi viventi, in continua evoluzione, che hanno bisogno di interventi propositivi ed efficaci per governare il cambiamento, se non si vogliono subire passivamente i processi che, comunque, avvengono a prescindere e nonostante.

Immaginare un grande progetto della città e del suo territorio è un percorso identitario da costruire con il più largo consenso e con l’apporto decisivo di tutte le componenti sociali, a partire dai giovani perché quello che immaginiamo oggi sarà il “loro” futuro.

L’obiettivo è ragionare su come vogliamo la nostra città fra vent’anni. Una città da vivere e da amare, una città famosa e in grado di diventare il polo attrattivo che merita di essere per naturale predisposizione.

Tuttavia, la realtà delle cose è, oggi, ben diversa. Peraltro enormemente aggravata, nell’ultimo anno, dall’emergenza dovuta alla pandemia tuttora in atto.

La città di Bracciano ha registrato nell’anno 2020 lo stesso numero di abitanti dell’anno 2010: nel decennio considerato l’aumento della popolazione è stato pari allo zero. Questo non sarebbe un problema se non fosse il sintomo di un malessere economico e sociale di ampie dimensioni e soprattutto se non rappresentasse l’ulteriore perdita di ruolo e identità del comune, di un comune che, storicamente, ha rappresentato un polo di attrazione sul territorio circostante svolgendo funzioni anche complesse nel campo dei servizi, delle attività amministrative, scolastiche, culturali. Quando una città perde (e/o rinuncia a svolgere) le funzioni storicamente assegnategli nello specifico assetto del territorio è destinata a perdere anche la sua identità storica. Governare i cambiamenti è dunque l’unica alternativa al declino urbano.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Manutenzione e cura del complesso patrimonio locale: naturale, ambientale, paesaggistico, architettonico, storico, artistico, culturale, monumentale;
  • Trasformazione, nella direzione della sostenibilità, dei processi che avvengono sul territorio;
  • Avvio di un percorso identitario di città e territorio;
  • Percorsi di resilienza urbana.
  • Adesione all’associazione nazionale dei Comuni Virtuosi

Nel merito, i punti sopra elencati si articolano nei seguenti temi da sviluppare in dettaglio:

  • Urbanistica e tutela del paesaggio;
  • Mobilità sostenibile;
  • Ambiente e beni comuni;
  • Ciclo dei rifiuti ed Economia Circolare.

URBANISTICA E TUTELA DEL PAESAGGIO

L’ambizione di questa avventura – aldilà delle specifiche ricette, che sono comunque importanti e nel merito delle quali scenderemo poi in dettaglio – è di costruire un percorso condiviso, non facile, né dall’esito scontato, di città resiliente: una città e un territorio, una comunità, che sappiano rispondere ai cambiamenti (climatici, ma anche sociali, economici, tecnologici, culturali, storici) senza venirne snaturati, senza subirli, ma anzi utilizzando le proprie capacità e risorse per assorbirli, cambiandone il segno. Si tratta di trasformare le criticità e le incertezze in altrettante occasioni di crescita, cambiamento, innovazione.

Una città resiliente è, insieme, Sostenibile, Smart, Solidale. Si tratta di un concetto e un approccio – una pratica multidimensionale – che attraversa tutte le tematiche urbane, economiche e sociali: dalla mobilità sostenibile alla tutela e valorizzazione del paesaggio, dall’ambiente alla gestione dei rifiuti, dalla programmazione economica alla pianificazione urbanistica.

All’inizio del mese di febbraio 2020 che, almeno per noi, era in epoca pre – COVID 19, iniziavamo ad immaginare un percorso condiviso di CITTA’ RESILIENTE.

In quel momento nessuno di noi, parlando di criticità e cambiamenti, pensava allo sconquasso sanitario, sociale, economico, amministrativo, psicologico che dopo poche settimane avrebbe colpito tutti i paesi del mondo. In questa immane tragedia, tuttora in corso, abbiamo capito che la normalità che, ora, tutti auspicano di ritrovare è, in verità, uno degli amplificatori di quella tragedia. Abbiamo anche capito che i modelli di assetto territoriale, le condizioni del vivere e dell’abitare, possono costituire differenze non secondarie nella modalità di risposta. Insomma, la città resiliente non era e non è un lusso che forse non possiamo permetterci, né un’utopia da intellettuali. E’ una risposta efficace e lungimirante da costruire con pazienza e perseveranza su un cammino di lunga durata.

Dopo anni dominati da una incombente idea di “presente” la vera svolta sarà investire nel futuro, negli scenari e dare risposte sulla casa, sul quartiere, sugli spazi pubblici, sul nuovo digitale, sulla mobilità, sull’educazione, sulla sanità, sui rapporti sociali.

Come gestiremo, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le dinamiche urbane? Come verrà fatta ripartire l’economia ed il comparto edilizio? Ed ancora, Come vediamo il futuro delle nostre città, dei territori, muovendo dall’insegnamento della pandemia?

Serve una capacità di progetto. Per riemergere da questo declino è necessario sviluppare un progetto di futuro: la qualità dell’ambiente costruito in cui abitiamo, in relazione alla qualità ambientale che ci circonda, è una parte fondamentale della qualità della nostra vita e uno dei fattori determinanti la soluzione ai problemi ambientali (e mai come in questo periodo di segregazione forzata ce ne rendiamo conto).

Serve dunque un cambio di paradigma per ricostruire su nuove basi, con le persone al centro del progetto, e con una visione strategica almeno ventennale, la relazione tra economia e società.

Il COVID-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, può rappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare, senza avere paura di giocarla”.

Riprendiamo il concetto sopra esposto: “serve dunque un cambio di paradigma per ricostruire su nuove basi, con le persone al centro del progetto, e con una visione strategica almeno ventennale, la relazione tra economia e società”. Partecipazione è il filo conduttore di tutti i ragionamenti fatti fino ad ora. Non possiamo pensare di affrontare le sfide e i cambiamenti che aspettano Bracciano senza prevedere momenti di ascolto e di partecipazione attiva delle persone. Senza che le persone – i cittadini, le associazioni, i professionisti – siano uno dei motori fondamentali del processo di trasformazione.

Soprattutto sul tema della pianificazione urbana e territoriale, tema da troppi anni abbandonato, è necessario mettere al centro le persone e prevedere in tutte le occasioni, iniziative che le coinvolgano in modo diretto e responsabile nei meccanismi di formazione della volontà collettiva.

Abbiamo a disposizione strumenti tecnico-normativi che consentono l’avvio di pratiche decisionali condivise, ad esempio i “programmi complessi” che sono strumenti di governo del territorio introdotti per risolvere problemi di carattere amministrativo gestionale e reperire finanziamenti per le opere di urbanizzazione.

Strumenti quindi non più volti a governare la crescita quantitativa ma a promuovere la trasformazione qualitativa: Programma integrato (PRINT), Programma di recupero urbano (PRU), Programma di riqualificazione urbana e sostenibile del territorio (PRUSST), Società di trasformazione urbana (STU).

LE NOSTRE AZIONI:

  • Commissione per la qualità e la bellezza
  • Adozione di requisiti volontari per la sostenibilità urbana e per la realizzazione/ristrutturazione di edifici
  • Protocollo d’intesa con enea per il monitoraggio del territorio
  • Avvio nuovo regolamento edilizio
  • Adozione di una deliberazione di c.c. che favorisca la partecipazione dal basso nelle scelte decisionali di carattere strategico
  • Introduzione nelle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del vigente Piano Regolatore Generale (PRG) dei principi di perequazione-compensazione – premialità incentivanti
  • Avvio di un percorso qualificante in relazione agli obiettivi dell’agenda 2030
  • Definizione degli ambiti per i programmi complessi (Programmi di Intervento, Programmi di recupero Urbano…) e per la rigenerazione urbana
  • Censimento, recupero, valorizzazione di percorsi rurali esistenti per la definizione di una rete di green ways
  • Linee guida per la qualità architettonica, urbanistica e per la sostenibilità ambientale degli insediamenti (nuovi e da rigenerare) urbani,
  • Nomina di una commissione di esperti per l’accesso a bandi europei finalizzato al reperimento di fondi per la realizzazione di opere strategiche
  • Istituzione di un “tavolo di crisi”: monitoraggio in tempo reale di tutte le questioni urbanistiche aperte per giungere ad una risoluzione definitiva delle problematiche.

Si dovrà intervenire su tutte le lottizzazioni convenzionate presenti sul territorio di Bracciano e aventi le criticità più annose.

A titolo esemplificativo e non esaustivo, quanto al “Villaggio Montebello” la nostra coalizione, all’esito dei giudizi pendenti, si impegna a definire il completamento delle opere di urbanizzazione del complesso residenziale; ad approvare una delibera di consiglio comunale per mezzo della quale l’ente si esprima in merito alla destinazione e all’utilizzo pubblico degli immobili acquisiti a patrimonio del comune di Bracciano e ritenuti utilizzabili alle esigenze del comprensorio.

I NOSTRO OBIETTIVI:

  • CENTRO STORICO RIQUALIFICAZIONE, RECUPERO, VALORIZZAZIONE TURISTICA E PRODUTTIVA

Nel quadro di riferimento del piano particolareggiato vigente è necessario avviare un programma di recupero urbano che consenta il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente favorendo il miglioramento della qualità architettonica degli spazi pubblici e degli ambiti privati. Sarà necessario concertare con gli enti erogatori di servizi a rete e di rete, un insieme coordinato di soluzioni tecniche, morfologiche, materiche, tipologiche, affinché i punti di consegna e le necessarie infrastrutture tecnologiche risultino armonizzati e consoni all’ambiente storico-architettonico del contesto. Un grande lavoro di dettaglio che riguarderà principalmente gli spazi pubblici, ma vedrà necessariamente il coinvolgimento degli attori privati.

 Nell’azione di recupero urbano del centro storico saranno consentiti e incentivati i cambi di destinazione d’uso che consentano l’avvio di attività produttive di tipo, principalmente, artigianale, culturale, di ricerca: botteghe artigiane, centri culturali, sale di lettura, centri museali, librerie d’arte, scuole di musica, di teatro, di restauro ecc. Questa misura potrebbe essere incentivata anche dal punto di vista economico.

  • CENTRO URBANO RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE, PARCHEGGI, VIABILITA’, QUALITA’ AMBIENTALE E SICUREZZA

Adozione di un piano urbano del traffico sia a scala territoriale sia a scala urbana.

In particolare l’ambito della città consolidata necessita di un programma di recupero mirato alla riqualificazione degli spazi pubblici, al miglioramento del tessuto edilizio, alla creazione-incremento-recupero di un sistema di verde urbano, ovviamente a partire dal patrimonio verde esistente (giardino pubblico e giardino di via del lago), alla definizione di una mobilità sostenibile multimodale, alla creazione di percorsi protetti, verdi, accessibili e inclusivi (PEBA), alla creazione di un sistema di parcheggi a corona del centro urbano che consenta, in tempi medio-brevi, l’avvio di una sostanziale pedonalizzazione del centro urbano.

  • CASERMA COSENZ

La città consolidata, concentrando nel suo tessuto storico e nelle sue più recenti trasformazioni gran parte delle funzioni amministrative, direzionali, culturali, rappresenta lo snodo e il fulcro, topologico e funzionale, tra il centro storico e le nuove espansioni urbane. Sicuramente, nel tempo e progressivamente, va pensato un processo di riequilibrio delle funzioni di carattere urbano a favore delle nuove espansioni (già avvenute), in una visione policentrica del sistema urbano.

In questa prospettiva, il grande patrimonio, storico in primis, rappresentato dalla Caserma Cosenz, costituisce una evidente risorsa per quanto riguarda la possibilità di un suo riutilizzo a scala urbana. La sua collocazione, centrale ma adeguatamente servita da viabilità esistente e soprattutto esterna alla linea ferroviaria che attraversa il centro cittadino, la sua consistenza e qualità edilizia, i suoi spazi liberi consentono l’avvio di un percorso di complessiva rigenerazione urbana, potendo affidare a quel complesso storico architettonico funzioni complesse: storico-museali, anche lasciando parte del complesso a testimonianza della sua origine militare, scolastiche, amministrative, culturali nonché di verde pubblico e parcheggi. Inoltre, per le caratteristiche dell’area e per la vicinanza alla linea ferroviaria, è pensabile avviare uno studio di fattibilità in relazione alla possibilità di attestare in quell’area la nuova stazione ferroviaria della linea a doppio binario.

E’ di tutta evidenza che l’amministrazione comunale di Bracciano non possa assumere decisioni vincolanti in merito al destino della caserma essendo, le relative competenze, riservate al Ministero della Difesa. E’ tuttavia intenzione della nostra coalizione avviare e stimolare, a partire dalla situazione locale, una fase interlocutoria predisponendo e presentando anche un progetto preliminare di trasformazione di tutta l’area interessata.

  • LAGO – LUNGOLAGO, SISTEMA DEI PARCHEGGI, RIQUALIFICAZIONE WATER FRONT

Tutto il sistema del lungo-lago deve rientrare in un progetto di recupero (PRINT) nel quale, una volta definite le attività compatibili, si avvii una progressiva riqualificazione, individuando un sistema di parcheggi che liberi il lungo-lago dalla presenza asfissiante delle auto, disegnando un sistema di viabilità prevalentemente pubblico e sostenibile in cui un tessuto di green ways diventi il tessuto connettivo degli spazi e delle attività. Riqualificazione complessiva del water front, a partire da una sostanziale (sia pure lasciando una corsia carrabile di servizio) pedonalizzazione del lungo-lago in modo che diventi realmente fruibile, in sicurezza, in multi-modalità.

  • ARMONIZZAZIONE DELLE PREVISIONI PTPR, PRG, PIANO D’ASSETTO DEL PARCO SU VICARELLO PER UN USO SOSTENIBILE

L’approvazione definitiva del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) da parte della Regione Lazio consentirà, nei tempi previsti dal Codice del Paesaggio, una conformazione delle previsioni di Piano Regolatore alle disposizioni sovraordinate del piano regionale. Questo comporterà una armonizzazione delle diverse prescrizioni, in un quadro di certezze e di chiarezza operativa, programmatica e strategica. Avvieremo in tempo reale il lavoro di conformazione delle previsioni di piano per evitare, nel tempo, situazioni conflittuali di ambiguità normativa. Questo lavoro dovrà costituire la premessa necessaria per la definizione di un piano delle certezze, nel quale collocare la progettazione e la realizzazione delle necessarie opere infrastrutturali.

  • VARIANTE GENERALE DEL PRG CON CRITERI DI SOSTENIBILITA’: SMART E RESILIENT CITY E STOP A NUOVO CONSUMO DI SUOLO

L’attuale strumento urbanistico generale è sicuramente datato, essendo stato concepito alla metà degli anni ’90 e approvato nel 2009. Tuttavia si ritiene non necessario procedere ad una sua variante generale perché ci sono altri e nuovi strumenti che consentono alcune sostanziali modifiche senza subire l’incertezza di un iter procedurale estenuante.

Ovviamente l’opzione di stop a nuovo consumo di suolo rappresenta una scelta strategica che vogliamo dare per scontata.

Poi, per effetto dell’approvazione del PTPR (vedi voce dedicata) il PRG verrà sottoposto ad attenta revisione/conformazione alle prescrizioni sovraordinate dello strumento regionale. E’ possibile, comunque, intervenire con la strumentazione dei “programmi complessi” (PRINT, PRU, PRUSST ecc.) e della “rigenerazione urbana” definendo con delibera consiliare gli ambiti della trasformazione, gli obiettivi e la più consona strumentazione urbanistica. Eventualmente sarà necessario inserire a livello normativo (Norme Tecniche di Attuazione), alcuni concetti come la perequazione, compensazione, i meccanismi della partecipazione e dell’urbanistica negoziata, gli strumenti dei programmi complessi.

  • AVVIO PIANI PER L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (PEBA) E PARTECIPAZIONE AL TAVOLO PERMANENTE PRESSO LA ASL

Più volte è stato descritto lo stato deprimente della viabilità pedonale e dell’accessibilità, in generale, agli spazi pubblici. Lo strumento PEBA, del tutto inattuato negli scorsi decenni e tuttavia, anche recentemente, finanziato dalla Regione rappresenta il percorso da intraprendere nell’immediato, consapevoli, da un lato, dello stato disastroso della situazione, dall’altro, della necessità di scelte immediate, coraggiose, improrogabili, necessaria premessa di ogni possibile riqualificazione.

  • LINEE GUIDA per LA QUALITA’ ARCHITETTONICA, URBANISTICA E PER LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE degli INSEDIAMENTI URBANI (nuovi e da rigenerare)

Un grande lavoro per la riqualificazione complessiva della città e del suo territorio passa per l’adozione di scelte qualitative che unifichino, in azioni virtuose, gli insediamenti consolidati e i nuovi insediamenti in corso di definizione. I programmi di rigenerazione urbana, gli eventuali PRINT, ma anche la sistemazione, completamento, rifacimento delle opere di urbanizzazione dovranno osservare criteri di qualità architettonica e l’obiettivo di armonizzare le scelte in merito ai materiali, alle finiture, alla pubblica illuminazione, alle caratteristiche della viabilità pedonale e carrabile ecc.

Considerando che gran parte degli insediamenti esistenti (a partire dalle lottizzazioni convenzionate di Bracciano 2, Cinquilla Campo della Fiera ecc.) sono stati progettati sulla scorta del PRG del 1980, che prevedeva dotazioni di standard notevolmente superiori a quelle del DM 2 aprile 1968, un problema centrale è che il comune avrebbe a disposizione notevoli superfici, principalmente destinate, a verde pubblico che versano, a parte alcuni casi degni di nota, in condizioni disperate sul piano della manutenzione. E’ necessaria un’opera di ricognizione, quantificazione, messa in rete, organizzazione di questi spazi per contribuire alla creazione di quel tessuto connettivo di viabilità dolce, di green ways, di accessibilità di cui abbiamo più volte parlato. Anche pensando a cooperative, associazioni di giovani che potrebbero occuparsi della manutenzione e attrezzare queste aree per gli sport all’aria aperta.                      

AMBIENTE E BENI COMUNI

Questa coalizione s’impegna a tutelare i beni comuni in quanto strumentali al godimento dei diritti fondamentali della persona. Per questa ragione la loro gestione deve essere collettiva, superando la dicotomia tra pubblico e privato. Sono beni comuni, quindi, aria, acqua, foreste e, in generale, tutte le risorse naturali, nonché quelle archeologiche, ambientali e culturali. Per il raggiungimento di un benessere collettivo occorre unità nella diversità, democrazia partecipativa, orizzontalità nelle relazioni, processi di deliberazione collettiva. L’adozione di questo metodo ci consente di aprirci alla giustizia ambientale ed ecologica come elementi indispensabili per raggiungere l’equità sociale e la sostenibilità.

C’è una crescente consapevolezza da parte dei cittadini e delle cittadine sul tema dell’ambiente e dell’ecologia, lo si evince non solo dal lavoro dei tavoli di partecipazione e dai questionari ma fa parte del sentire comune di tante persone.

Gli effetti nefasti del cambiamento climatico stanno arrivando anche da noi e come coalizione “il Coraggio di Cambiare”, sentiamo vicino il grido di preoccupazione lanciato dei giovani di Fridays for Future che stanno puntando il dito contro gli adulti, finora incapaci di realizzare un modello di sviluppo sostenibile capace di futuro.

Tocca alla politica, anche a livello locale, assumersi seriamente la responsabilità di gestire la Transizione ecologica verso uno Sviluppo Sostenibile. Le Amministrazioni sono chiamate a un cambiamento di prospettiva in grado di mettere in campo le scelte strategiche necessarie per raggiungere, entro il 2030, i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU.

Anche sul nostro territorio occorre implementare politiche amministrative che soddisfino i bisogni del presente, senza compromettere la capacità delle future generazioni di appagare i propri, armonizzando tre elementi fondamentali: la crescita economica equa e condivisa, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente.

Oggi sappiamo che ambiente e salute sono le priorità: possiamo continuare a far finta di nulla come si è fatto fin qui ignorando i rischi del cambiamento climatico, dello sfruttamento dell’ambiente e della compromissione degli ecosistemi naturali, di una globalizzazione senza umanità, oppure possiamo avere il coraggio di cambiare e scegliere di essere protagonisti della trasformazione e fare dell’ambiente, dei diritti e della salute le fondamenta per uno sviluppo sostenibile e capace di garantire futuro e qualità della vita per tutti.

 LE NOSTRE AZIONI:

  • Realizzazione di un “Piano energetico e ambientale” in collegamento al Piano europeo e al Piano nazionale per l’energia e il clima, in modo da raggiungere nel decennio la diminuzione della produzione di CO2 e l’incremento delle fonti rinnovabili, l’aumento di risparmio ed efficienza energetica, la riduzione della quantità di rifiuti prodotti concentrandosi maggiormente sulla raccolta differenziata e sul riciclo.
  • Riqualificazione energetica ed ambientale degli edifici comunali e pubblici con l’obiettivo di ridurre del 20% l’impatto ambientale in 10 anni e i costi di gestione a carico del bilancio comunale. Questo intervento può̀ essere una leva per spingere l’utilizzo del bonus relativo al 110%.
  • Uso Sostenibile del Suolo L’agenda ONU 2030 chiede l’azzeramento del consumo netto di suolo entro il 2030. Crediamo che occorra modulare le politiche urbanistiche incardinandole sul tema della riqualificazione del territorio e della rigenerazione urbana. Sebbene il territorio di Bracciano consumi il 5% del suolo rispetto alla sua superficie molto vasta, le nostre aree verdi e acque devono essere preservate perché sono un bene prezioso per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Per questo occorre migliorare la qualità urbana e l’inclusione sociale, promuovere la mobilità sostenibile e riconnettere i quartieri di Bracciano rendendoli vivibili con più servizi e attività culturali superando la dicotomia tra centro e periferie.
  • Green Credits” è il sistema che vogliamo adottare per premiare i comportamenti ecologici virtuosi che i nostri concittadini adotteranno. Questi crediti, che si accumulano in un tempo definito, potranno essere usati dalle famiglie per abbattere tasse, tariffe, per acquistare libri, per ottenere sconti su biglietti, etc. Conferire rifiuti nell’isola ecologica darà diritto a un tot di “green credits”; il sistema si basa sul semplice concetto che ad un beneficio ecologico per la collettività, corrisponderà un beneficio per il singolo o la famiglia che adotta comportamenti green. Il sistema dei “Green Credits” sarà parte integrante del progetto “Vivere@Bracciano” grazie al quale i cittadini potranno interagire con ogni iniziativa comunale o associativa dentro una rete digitale moderna, veloce ed efficiente.
  • Bracciano “Plastic Free” – Realizzazione di un “piano comunale sulla gestione dei rifiuti” improntato sulle 5 R (riduzione; riciclo; riuso; raccolta; rigenerazione) portando Bracciano a un livello di raccolta differenziata superiore all’80% e con azioni mirate a creare un distretto Plastic-Free, in collaborazione con aziende e pubblici esercizi. Un piano che avvii attività virtuose per la valorizzazione rifiuti differenziati, incentivando fortemente l’economia dei rifiuti riciclati a partire da iniziative quali il commercio di beni inutilizzati. Nell’ottica del piano comunale sulla gestione dei rifiuti promuovere iniziative/feste/sagre che incentivano la riduzione dei rifiuti e utilizzino materiale compostabile;
  • Cupinoro: va concluso e monitorato il processo di messa in sicurezza del sito e studiate tutte le soluzioni percorribili di bonifica di un territorio che è in questi anni è stato compromesso dalla presenza della discarica. Escludiamo che quel sito possa essere oggetto per la realizzazione di impiantistiche future per il trattamento dei rifiuti. Il nostro territorio in trent’anni è stato privato di risorse economiche e ha corso il rischio di veder compromesso il proprio ecosistema assumendosi la responsabilità di gestire sia parte dell’invaso abbandonato da un privato e sia una discarica regionale. Su questo, è pendente un ricorso al TAR per il riconoscimento di tali oneri sostenuti dalla nostra comunità che come futura amministrazione intendiamo esigere.
  • Acqua Bene Comune: La nostra coalizione considera l’acqua un bene comune da tutelare e garantire a tutti, considerandolo presupposto per un reale godimento dei diritti fondamentali dell’uomo. Il passaggio di consegne tra il Comune ed Acea è stato evidentemente lacunoso e la nostra Amministrazione si impegnerà affinché l’attuale gestore del servizio idrico sul nostro territorio garantisca questo diritto a tutti gli abitanti, superando le difficoltà degli ultimi anni. Per riuscirci abbiamo individuato tre azioni concrete che ci impegniamo a mettere in campo subito:

1. esercitare ogni pressione possibile per porre in essere tutte quelle iniziative volte a far si che le risorse economiche derivate dalla gestione del bene primario “acqua”, che annualmente la Acea SPA riversa nel bilancio del Comune di Roma, siano rigirate nel bilancio della Città Metropolitana di Roma e siano utilizzate per gli investimenti necessari a tutela e salvaguardia di tutte le fonti idriche di approvvigionamento presenti nell’ambito territoriale della Città Metropolitana – tra le quali Bracciano

2. Vogliamo che ACEA realizzi gli investimenti necessari per un serio ammodernamento delle reti e del ciclo idrico a partire dall’adeguamento della capacità depurativa del CoBIS, in modo da effettuare in sinergia con i comuni una separazione delle acque bianche e acque nere così da produrre il recupero almeno delle prime all’input idrologico del lago.

3. promuovere progetti e interventi per l’incentivazione al risparmio del bene acqua.

Sul lungo periodo, consapevoli dell’oggettiva difficoltà della sfida ma decisi a esercitare il ruolo che spetta al nostro Comune, ci impegniamo a:

1. promuovere ogni possibile iniziativa per consentire la rapida approvazione della proposta di legge regionale che istituisce gli Ambiti di Bacino Idrografico – fra i quali quello “TUSCIA – MONTI DELLA TOLFA MONTI SABATINI” che comprende anche il lago di Bracciano – al fine di portare a compimento la riorganizzazione del servizio idrico integrato;

2. proseguire nelle azioni – presumibilmente già individuate – a medio-lungo termine per limitare la captazione dal Lago di Bracciano affinché sia riaffermato il suo ruolo di “riserva idrica strategica e compenso stagionale” come da concessione, senza che si ripeta quanto accaduto nel 2017.

  • Verde Urbano Aumento e manutenzione del verde urbano, promozione degli orti cittadini, realizzazione di strade alberate, del verde privato (cortili, giardini, orti, tetti verdi, …) in ottica di adattamento climatico, di salute e benessere psico-fisico, di socialità e qualità urbana. Particolare attenzione verrà posta alla cura dei giardini pubblici, come i parchi che si trovano nella zona nuova di Bracciano, il giardino pubblico comunale, il giardino di Via del Lago, e tutte le aree verdi che si trovano nelle zone residenziali, che dovranno diventare luogo di incontro per le famiglie e per i più piccoli.
  • Parco Santo Celso. E’ una delle aree naturali più suggestive del nostro territorio, ricca di biodiversità, il più delle volte però lasciata a se stessa, senza controlli e spesso in sofferenza per l’abbandono di rifiuti e atti di vandalismo impuniti. Intendiamo curare, valorizzare e riqualificare in termini di tutela ambientale e paesaggistica la zona che va da “La Piantata” del Bosco di Santo Celso fino al lungo lago.
  • Educazione Ambientale e Formazione all’ Economia Circolare. Per vincere le sfide che abbiamo davanti, ambientali, economiche e sociali, occorre elevare il livello di conoscenza e competenze di tutti: cittadini, amministratori, educatori, imprenditori, tecnici… Per aumentare la nostra capacità di resilienza occorrono nuovi saperi, capacità d’innovazione e i comportamenti coerenti con stili di vita sostenibili. Vogliamo proporre un tavolo di confronto e progettazione con tutte le agenzie formative pubbliche e del privato sociale per definire insieme obiettivi e percorsi di apprendimento per i giovani e per gli adulti.
  • Progetto NoSprechi. Occorre lottare contro lo spreco alimentare attraverso campagne di educazione e sensibilizzazione della cittadinanza e con un utilizzo intelligente del surplus a favore delle famiglie più in difficoltà. Intendiamo avviare una collaborazione tra supermercati-attività economiche per il recupero delle eccedenze alimentari in modo da reimmetterle nel circuito del consumo con particolare attenzione all’utilizzo sociale, creando un Emporio Solidale.
  • Tutela del territorio e gestione delle emergenze. I cambiamenti climatici ci costringeranno sempre di più ad affrontare emergenze di carattere ambientale (allerte meteo, frane, allagamenti, smottamenti…) che si aggiungono ai rischi “ordinari” a cui è esposto il nostro territorio. Il nostro impegno è riscrivere il Piano di Protezione Civile con la partecipazione attiva della popolazione, in collaborazione con le realtà associative attive sul nostro territorio includendo anche le persone più fragili e quelle con mobilità ridotta, affinché ci sia una capacità diffusa, quartiere per quartiere, di intervento e prevenzione così da garantire la sicurezza di tutte le cittadine e tutti i cittadini e la tutela del nostro territorio e dei beni comuni.

PROTEZIONE E DIRITTI DEGLI ANIMALI

Siamo convinti che tutti gli animali abbiano diritto a una vita dignitosa e adeguata alla propria specie e ci impegniamo per tutelare coloro che non hanno voce.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Vogliamo realizzare un regolamento per la tutela e benessere degli animali in città; Il regolamento per la tutela e benessere degli animali dovrà fornire un quadro complessivo, con riferimento a tutti gli animali, compresi quelli operanti presso i circhi la cui presenza deve essere disincentivata;
  • Contrastare il randagismo attraverso campagne di sterilizzazione in accordo con la ASL;
  • Campagne di sensibilizzazione sulla tutela e la gestione dei gatti liberi, avviando anche corsi per chi si prende cura dei gatti randagi, stabilire con la ASL una collaborazione fattiva al fine di censire e avviare campagne di sterilizzazione delle colonie feline;
  • Ufficio diritti animali all’interno del comune, per dare consulenza a chi possiede animali domestici e supportare le associazioni animaliste nel loro lavoro di sensibilizzazione;
  • Creazione di un’oasi felina, ossia di un rifugio per gatti in linea con le loro caratteristiche etologiche. L’ oasi verrà collocata su un terreno comunale dismesso, al fine di garantire a gatti non idonei a vivere in strada (cuccioli, gatti affetti da patologie, gatte prossime al parto che vivono in zone non adatte) di condurre una vita libera, ma protetta, sotto la gestione di volontari specializzati;
  • Realizzare Giornate di educazione cinofila, per adulti e bambini, promossi progetti di pet-terapy con case di cura, case famiglia, comunità e associazioni che si occupano di disabilità.

MOBILITA’ E ASSETTO DEL TERRITORIO

Il territorio comunale si estende per oltre 140 chilometri quadrati che, per intenderci, equivale alla dimensione della città di Torino (o Bologna).

E’ dunque un territorio molto ampio, con una percorrenza tra settori (nord-sud, est-ovest) di oltre 15 chilometri, con un servizio di trasporto urbano del tutto insignificante dal punto di vista dei volumi di traffico e del servizio offerto. A questo quadro si aggiunge una spiccata propensione dei residenti alle comunicazioni intercomunali e agli scambi con i comuni confinanti (i comuni del lago, oltre a quelli di Manziana, Canale Monterano, Oriolo) rappresentando, tutti insieme, un vero e proprio modello di sistema urbano che, di fatto, già costituisce un polo di attrazione di area vasta.

Un sistema urbano in cui Bracciano potrà assumere il ruolo, da rafforzare e da valorizzare, di una delle centralità della città metropolitana, con il compito e l’obiettivo di integrare funzionalmente ambiente, cultura, turismo, agricoltura, servizi alle persone e alle imprese, sport e attività per il tempo libero, ricerca, innovazione.

Uno dei nodi del possibile sviluppo, ordinato e armonico, del territorio in una prospettiva di progressiva riduzione del consumo di suolo è nella capacità di intervenire sia con il potenziamento e la razionalizzazione della mobilità pubblica accompagnata dalla progressiva limitazione della mobilità privata, sia con una strategia incentrata sulla valorizzazione e la tutela delle notevoli risorse culturali e ambientali del proprio territorio.

Il sistema infrastrutturale

Su scala territoriale primeggia l’annoso – e in gran parte irrisolto (dal punto di vista dell’efficienza e della qualità del servizio) – problema del rapporto con la città di Roma, con i comuni della fascia costiera (Civitavecchia, Ladispoli, Fiumicino) – per i quali un servizio di trasporto pubblico è praticamente inesistente – con altri comuni e ambiti della provincia di Viterbo.

Si presenta dunque un grande problema della viabilità di scorrimento, soprattutto nelle direzioni nord-sud, il cui traffico, prevalentemente privato e veicolare, è faticosamente assorbito dall’unica quanto inadeguata arteria rappresentata dalla Braccianese (già S.S. 493 Braccianese Claudia) e nelle direzioni est-ovest dalla Settevene-Palo.

Soprattutto il centro urbano è attraversato da un traffico veicolare di scorrimento assolutamente ingiustificato.

I tratti urbani più interessati (da Montebello alla Rinascente e/o in direzione di un centro sovraffollato di funzioni – dalla Rinascente verso i nuovi quartieri residenziali di Campo della Fiera, Bracciano 2, Montebello e poi Manziana e oltre – da Trevignano verso il centro di Bracciano, ma anche verso gli altri settori urbani e comuni esterni) rappresentano fonti di traffico (e dunque di inquinamento dell’aria e acustico) assolutamente incongruo e “non sostenibile” per un organismo urbano (e i suoi abitanti) neanche troppo in buona salute. Si aggiungano, per completezza di esposizione, i volumi di traffico concentrati in orario scolastico, che riguardano ampie zone centrali e ne compromettono la fruibilità, sia pure temporaneamente. In ultimo, ma non per ultimo, va segnalato il problema della linea ferroviaria a raso con il conseguente blocco del passaggio a livello.

In sostanza, a scala territoriale, due sole arterie (Braccianese e Settevene-Palo) svolgono contemporaneamente le diverse funzioni, di viabilità di scorrimento, di penetrazione e di distribuzione, con un duplice negativo risultato: lo scorrimento è lento e difficoltoso – soprattutto in alcuni giorni e fasce orarie – e la viabilità locale, nonché la vivibilità, che ne risente, sono fortemente compromesse anche per la carenza di parcheggi, per il traffico inconsulto e per gli elevati livelli di inquinamento.

La variante generale di PRG, approvata nel 2009 (adottata nel 1999), ha recepito l’intento di realizzare una tangenziale (in questo caso, circonvallazione o passante) ed ha previsto una viabilità esterna che da Vigna di Valle (di fronte a quella che sarà la nuova stazione del potenziato tratto ferroviario) andava a ricongiungere settori esterni del territorio per poi riconnettersi alla viabilità del centro commerciale di Bracciano 2 e poi confluire sulla Braccianese a nord di Montebello. Prevedeva, il Piano, la realizzazione di una circonvallazione che, passando all’esterno dell’abitato consolidato scaricasse il traffico proveniente dal Viterbese e da Manziana verso Roma, consentendo, tra l’altro, di trasformare l’attuale tracciato della Braccianese in un “asse attrezzato” su cui collocare una serie di funzioni di livello urbano e interurbano che potessero diventare poli qualificanti di attrazione.

Il fatto che quella soluzione di viabilità, che avrebbe evitato l’attraversamento cittadino e migliorato le condizioni di vivibilità di molte aree e quartieri di Bracciano (Vigna di Valle, La Rinascente, Ospedale, Bracciano 2, Montebello), sia stata cassata in sede di approvazione del PRG da parte del competente organo regionale, non significa che l’esigenza fosse infondata, né tantomeno che lo sia oggi.

Nel quadro generale della viabilità quel Piano (PRG 2009) conteneva altre soluzioni di viabilità alternativa all’attraversamento urbano e che, sia pure inapplicate, sono ancora nel bagaglio della pianificazione comunale. A titolo puramente esemplificativo, sono:

  1. un tratto di nuova viabilità tra il sito dell’ospedale e via Flavia, lungo il fosso di Cotognola;
  2. un sottopasso della ferrovia, a nord della attuale stazione, in prosecuzione di via dei Giardini per poi proseguire su via Prato Giardino;
  3. uno svincolo e un potenziamento del tratto stradale esistente da via Settevene-Palo (secondo tronco), tra Bracciano e Vigna Grande, ricalcando il tracciato di via della Cisterna fino a Pisciarelli.

La nuova stazione di Vigna di Valle

Nel territorio comunale il previsto intervento di raddoppio dei binari della linea Roma-Viterbo si attesterà presso l’attuale stazione di Vigna di Valle. In realtà quella stazione sarà dismessa perché la nuova è prevista in territorio di Anguillara, qualche centinaia di metri più a sud.

La creazione di una infrastruttura così importante rivoluzionerà il quadro della mobilità di un settore che travalica ampiamente i confini comunali. Il progetto per la nuova stazione prevede 5 nuovi binari, un fabbricato viaggiatori e, soprattutto, una vasta area a parcheggio che occuperà una superficie di oltre 12mila metri quadrati. Il parcheggio costituirà un importante punto di riferimento per i residenti e per i pendolari e favorirà la scelta del mezzo pubblico. Tuttavia, al parcheggio, bisognerà arrivarci, e questo rimetterà al centro dell’attenzione le precedenti argomentazioni sulle infrastrutture viarie.

Né si può nascondere che la nuova stazione ferroviaria di Vigna di Valle – su cui, almeno per ora, si attesterà il doppio binario della ferrovia Roma-Viterbo – richiederà uno sforzo non indifferente delle amministrazioni locali per ottenere la realizzazione di “opere di contorno” alla progettata infrastruttura ferroviaria, trattandosi di opere che, necessariamente, dovranno affrontare, in tutte le sue declinazioni, il tema della mobilità e del trasporto urbano, a partire dalla verifica e progettazione delle necessarie arterie stradali in modo che una opportunità per questo territorio (il doppio binario e la stazione), non si traduca in un ulteriore fonte di squilibrio urbano e territoriale.

Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) e l’Alleanza per la Mobilità Dolce (AMODO) hanno stipulato un protocollo d’intesa della durata di un anno per promuovere insieme alcuni eventi della “Primavera della Mobilità Dolce 2021” e realizzare un “Atlante della mobilità dolce in Italia”. Si tratta del primo accordo di questo genere tra RFI e l’Alleanza di 28 associazioni che si sono unite insieme per promuovere la mobilità attiva e il turismo sostenibile.

L’obiettivo è quella di far conoscere e sviluppare la mobilità sostenibile, mettendo in relazione la rete delle stazioni ferroviarie, delle ciclovie, dei cammini, dei sentieri e delle greenways – con il patrimonio storico, artistico e naturalistico a scala nazionale.

La collaborazione punta alla redazione di un Atlante della Mobilità Dolce, che rappresenti la ricchezza di cammini, sentieri, ciclovie, greenways, borghi, parchi, beni storici e altri elementi rilevanti del territorio italiano, da mettere in relazione al reticolo delle stazioni ferroviarie. Già esistono in Italia “Atlanti” che raccolgono e divulgano ora cammini, ora ciclovie, ora ferrovie turistiche, parchi, beni storici, etc.

Con questo nuovo progetto, RFI e AMODO vogliono fare emergere le sinergie e proporre esperienze di viaggio multimodali e multiculturali.

Nel corso del prossimo anno di collaborazione tra RFI e AMODO, si procederà al rilevamento di tutte le infrastrutture presenti sui territori, l’integrazione dei dati disponibile tra queste varie reti, individuando soprattutto i nodi intermodali lungo la rete ferroviaria, facendone delle “stazioni di posta” nel quale l’utente può trovare i servizi e gli interscambi per mutare mezzo di locomozione, passando dalla bici al treno o dal treno al cammino, convergendo verso mete significative per valori naturalistici come i Parchi, il Patrimonio culturale, enogastronomico e storico-sociali, i Comuni, Paesi e Borghi italiani.

Un progetto annuale ambizioso che propone una visione strategica per il futuro del Paese per l’individuazione di investimenti e servizi al viaggiatore/viaggiatrice, mettendo in relazione una grande Azienda con i principali portatori di interessi, le istituzioni e gli Enti Locali, oltre un importante segmento del terzo settore, che unisce storiche associazioni e le importanti associazioni ambientaliste italiane, presenti nell’Alleanza Mobilita Dolce.

Questa dichiarazione di intenti, da parte di RFI, può essere il punto di partenza per un lavoro concertato, affinché la nuova stazione ed il parcheggio in particolare, si configurino, già nella fase di progettazione esecutiva con le caratteristiche di “nodi intermodali lungo la rete ferroviaria, facendone delle “stazioni di posta” nel quale l’utente può trovare i servizi e gli interscambi per mutare mezzo di locomozione, passando dalla bici al treno o dal treno al cammino, convergendo verso mete significative per valori naturalistici come i Parchi, il Patrimonio culturale, enogastronomico e storico-sociale, il Sistema Museale, il patrimonio paesaggistico.

Come sappiamo la progettazione non è ancora nella fase esecutiva e, soprattutto, mancano ancora molti pareri e passaggi tecnico-amministrativi, tra cui, per quanto di interesse, i pareri e le autorizzazioni di carattere ambientale e paesaggistico. E’ dunque auspicabile e necessario che si avvii una fase di confronto durante la quale vengano poste all’attenzione di tutti gli interessati le questioni della qualità progettuale ed esecutiva della nuova infrastruttura e delle opere, non strettamente di competenza di RFI, necessarie e indispensabili affinché non diventi l’ennesima occasione mancata. Come Amministrazione seguiremo fin dalla prima fase di studio e di progettazione l’importante aspetto del raddoppio del binario fino a Bracciano, di fondamentale importanza strategica per la nostra città, stimolando RFI ad individuare soluzioni che tengano insieme la necessità di non privare Bracciano di un servizio come quello del treno e dall’altra parte che non soffochi il centro urbano con un passaggio a livello che si chiude ogni 15 minuti.

Inclusione e Accessibilità: la città per tutti

La città consolidata, con il suo centro storico, presenta le sue obiettive fragilità in tema di accessibilità, dovute alla sua conformazione morfologica, da un lato, alla “distrazione” di molte classi dirigenti, dall’altro. Molte strade, che fanno parte della città consolidata, anche di costruzione postbellica, sono tuttora prive di marciapiedi, i pochi esistenti sono inadeguati per dimensioni e ingombri, quasi tutti presentano problemi di manutenzione che li rendono di fatto inagibili, sicuramente inaccessibili non solo a chi è costretto in carrozzella ma anche a chi, semplicemente, vorrebbe condurre un passeggino. Il traffico veicolare fa il resto, rendendo difficile e anche pericoloso anche soltanto scendere dal precario marciapiedi. Ad oggi immaginare un percorso protetto e accessibile che consenta di raggiungere in sicurezza le diverse zone della città è impossibile. Chiunque può sperimentare direttamente questa difficoltà tentando di percorrere, a titolo sperimentale, un tratto significativo: da Via Principe di Napoli (Cappuccini) alla Piazza del Comune; dalla Caserma dei Carabinieri all’Ospedale; da un qualsiasi punto dell’area urbana al centro storico.

Inclusione e accessibilità sono i due pilastri di una moderna mobilità sostenibile.

La premessa per una soluzione presuppone una serie di interventi coordinati che consentano di decongestionare le aree centrali tramite una drastica riduzione del traffico veicolare (è incredibile che un’area racchiusa in un perimetro di poche centinaia di metri non possa essere percorsa a piedi).

L’area urbana centrale risulterebbe fortemente alleggerita e potrebbe essere recuperata ad un uso più congruo caratterizzato dalla sostanziale pedonalizzazione del centro urbano (Pedonalizzazione che non significa necessariamente inaccessibilità ai veicoli: sulla scorta di molte esperienze già maturate nelle città italiane è possibile studiare per i residenti, per il commercio, per i servizi, appropriati regolamenti ed introdurre fasce orarie quotidiane e/o stagionali). Immaginiamo quest’area senza i rumori, senza le polveri e senza l’ingombro di mezzi che girano incessantemente. Magari, immaginiamo anche un sistema del verde a corredo della viabilità urbana.

La “cassetta degli attrezzi” di una mobilità sostenibile

Quanto illustrato nei precedenti paragrafi rappresenta, sia pure in estrema sintesi, l’arco dei problemi che mettono la mobilità al centro delle preoccupazioni per il futuro, bisogna riconoscere che non esiste una solasoluzione, ma un insieme di soluzioni che, sinergicamente e progressivamente potranno portare a una modifica radicale dello stato di fatto e a un notevole miglioramento di tutti i parametri.

 LE NOSTRE AZIONI:

  • Disincentivare il trasporto privato e incentivare il trasporto pubblico;
  • Incrementare il trasporto pubblico di qualità (postazioni adeguate con monitoraggio dei mezzi impiegati (tempi di percorrenza, attesa, scambi ecc.);
  • Creazione e potenziamento di un sistema di parcheggi di scambio intermodale tutt’intorno all’abitato; collegamento con mezzi elettrici adeguati (questo vale sia per i residenti che per i turisti che dovrebbero trovare disponibili le diverse modalità di fruizione del trasporto);
  • Creazione di un sistema di “mobilità dolce” a livello urbano: piedebus, percorsi urbani protetti possibilmente nel verde, progressivo adeguamento dei marciapiedi come percorsi sicuri e protetti, PEBA (piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche);
  • Creazione di un sistema di “mobilità dolce” a livello territoriale: censimento e mappatura dei sentieri e dei percorsi esistenti in ambito agricolo e forestale (vedi attività in collaborazione con il Parco), creazione di una rete di “green ways” come rete di connessione del territorio, sistema dei percorsi ciclo-pedonali ecc.
  • Adeguamento delle infrastrutture viarie.

Nella implementazione di queste azioni, dobbiamo avere sempre la consapevolezza che la mobilità delle persone e delle merci genera anche impatti ambientali negativi e consumo di risorse energetiche, contribuendo quindi a peggiorare la qualità dell’ambiente che lasciamo alle future generazioni. L’esigenza di soddisfare i bisogni di mobilità della presente generazione senza compromettere la possibilità alle generazioni future di soddisfare i propri, ha portato allo sviluppo del concetto di mobilità sostenibile declinato su tre aspetti: ambientale, economico e sociale; inoltre al modello di governance che si intende realizzare.

E’ con questo convincimento che noi intendiamo affrontare il tema della mobilità, per contribuire in modo concreto agli obiettivi della Agenda 2030 sulla vivibilità delle città.

AGRICOLTURA E TERRITORIO

Riteniamo imprescindibile riservare uno spazio al tema dell’agricoltura, ove comprendiamo anche allevamento e pesca, in quanto il territorio braccianese vanta una lunga tradizione agricola, di allevamento e pesca che vengono oggi praticate da un numero sempre più esiguo di operatori che possono contare soltanto sulle proprie iniziative personali tra mille difficoltà di natura finanziaria e gestionali.

La stessa definizione etimologica del termine agricoltura che rimanda appunto alla coltivazione e alla cura del campo suggerisce come il legame tra agricoltura e territorio sia profondo poiché la cura dei campi rappresenta in senso più ampio la cura del territorio e di conseguenza delle persone che vi risiedono.

L’attività della produzione del cibo è fondamentale nella vita di ogni individuo: l’alimentazione è un’attività fondamentale che impiega ogni individuo per almeno due o tre volte al giorno e numerosi studi scientifici concordano sul fatto che alla base di uno stile di vita sano c’è una corretta alimentazione insieme all’attività fisica e alla qualità della vita.

Per millenni i contadini sono stati i veri e propri architetti e protettori di equilibri biologici molto delicati ed hanno appunto permesso lo sviluppo delle civiltà umane in parallelo alla conservazione di specie vegetali ed animali nella coltivazione dei boschi e dei campi; per questo vorremmo sensibilizzare gli agricoltori, ma anche gli allevatori e pescatori, sul loro importante ruolo di custodi dell’ambiente.

Immaginiamo un’agricoltura attenta ai bisogni dei propri cittadini che possa contribuire al benessere sociale con la produzione di cibi sani, ottenuti nel rispetto delle risorse locali, dalle falde acquifere del suolo e dell’atmosfera.

Valorizzando i prodotti locali del territorio che sono stati frutto di selezioni ed evoluzioni dei produttori locali durante i secoli si inizierà a percorrere una strada di consapevolezza sulla provenienza del cibo mettendo in moto un cambiamento culturale profondo. Per realizzare tutto questo ci poniamo come obiettivo quello di individuare e valorizzare la ricerca e la produzione di prodotti tipici locali e di colture particolari che possano dare opportunità occupazionale alle future generazioni, possano essere apprezzati dai cittadini e diventino poi il mezzo per attirare un turismo alla ricerca del riavvicinamento ad una dimensione più naturale; nonché l’avviamento di progetti di formazione nelle scuole con l’intento di formare le nuove generazioni a valori quali la sensibilità ed il rispetto per l’ambiente, il benessere e la cura delle persone.

Sotto questa ottica la valorizzazione dell’Agricoltura e dei prodotti si propongono non più come semplici attività economiche, ma realizzano una vera e propria riappropriazione dell’identità culturale di un territorio. Il detto “dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”, in questo caso, rappresenta una cartina di tornasole per attestare lo stato di identificazione del cittadino con il proprio territorio.

Semplici analisi di mercato suggeriscono che più è alto il consumo e la ricerca di prodotti di produzione locale, più forte è il legame tra il cittadino e il proprio territorio. Questo passaggio è fondamentale per quanto riguarda un dialogo necessario tra consumatore e produttore in cui le esigenze di entrambe le parti possono essere soddisfatte contemporaneamente in una soluzione win-win.

Ci siamo domandati quali siano queste esigenze e molte risposte sono arrivate dai contributi che i cittadini, produttori e non, hanno condiviso nei tavoli di discussione tenutisi nei mesi precedenti.

Da una parte ci sono i consumatori che acquistano i propri prodotti alimentari nei supermercati, nei quali trovano prodotti di prezzo abbordabile ed ampia scelta. Nonostante ciò è aumentato anche il consumo e l’acquisto di prodotti di aziende locali che fanno vendita diretta di prodotti agricoli e di allevamento sia in botteghe del centro sia nei mercati contadini. Questi consumatori ricercano prodotti di qualità, genuini e locali.

Dall’altra ci sono i produttori (soprattutto zootecnici) per i quali risulta al momento presente un problema di distribuzione e di vendita dei propri prodotti che li spinge, per garantire un’entrata costante alla loro azienda, a stipulare dei contratti di filiera per cui il loro prodotto viene spesso esportato in altre regioni o addirittura all’estero, alimentando catene alimentari industriali esterne.

Il risultato della mancanza di dialogo è la perdita di risorse e di produzione locale a danno sia dei produttori che devono rivolgersi a mercati esterni sia per i consumatori che non vedono soddisfatta la loro domanda di cibo genuino.

La conoscenza è il primo strumento del cittadino per poter fare scelte consapevoli sul proprio consumo e in questo le aziende agricole hanno una grande responsabilità, così come l’Amministrazione, nella sensibilizzazione ad una alimentazione ed un consumo più vicine all’ambiente e alla salute.

La soluzione che proponiamo per ovviare a tali esigenze è quella di stimolare un’economia circolare, mettendo in comunicazione i consumatori con i produttori attraverso la valorizzazione del concetto della “filiera corta” che, eliminando i passaggi intermedi, consente al consumatore di accedere direttamente a prodotti di alta qualità, salutari, freschi, facilmente disponibili, e ad un prezzo accessibile. Al tempo stesso permette al produttore di vendere i propri prodotti ad un prezzo dignitoso, vedendosi garantito il conferimento dei propri prodotti sul mercato locale.

L’applicazione della filiera corta si attua attraverso i mercati contadini locali o con l’impiego dei prodotti locali direttamente nelle mense scolastiche, nelle grandi comunità (come le caserme), nonché nei ristoranti locali.

Lo sviluppo di mercati contadini è senz’altro uno dei motori principali di sussistenza delle piccole aziende agricole territoriali che per il legame che le unisce al territorio, sempre più numerose, producono in maniera biologica o con il minimo utilizzo di sostanze chimiche. I produttori, tramite la vendita diretta, riescono a ridurre i costi di distribuzione della propria produzione e a garantire un prezzo dignitoso per il proprio lavoro, abbordabile per il consumatore, che viene fidelizzato avendo a disposizione cibo buono e locale. In tal modo si incentiva la crescita economica esponenziale per il territorio che acquisirebbe finalmente   quell’identità che al momento manca, senza rinunciare ad uno sviluppo economicamente ed ecologicamente sostenibile.

Altro importante canale di distribuzione dei prodotti locale che si vorrebbe incentivare sono le mense scolastiche. In molti Comuni i contratti di conferimento con le mense delle scuole sono già una realtà molto diffusa e permettono al territorio una produzione costante, e quindi la possibilità di fruizione a tutte le classi sociali dei prodotti di alta qualità. Le mense scolastiche costituiscono un eccellente canale di educazione dei giovani alla sana alimentazione: la mensa non sarà più soltanto il luogo dove si mangia, ma il luogo dove ci si educa al buon mangiare e dove si rafforza il legame di appartenenza dei giovani al proprio territorio.

Poiché siamo convinti che i prodotti dell’agricoltura locale debbano diventare una risorsa in primis per i cittadini, ma in secondo luogo debbano diventare il biglietto da visita per far conoscere il nostro territorio anche al di fuori del l’ambito regionale e nazionale, immaginiamo un settore agricolo capace di fornire prodotti di eccellenza e che esprimano al meglio le caratteristiche locali da esibire in eventi e fiere internazionali. A livello locale si deve favorire lo svolgimento di eventi stagionali ad hoc, con la duplice funzione di far maggiormente conoscere il territorio e conseguenzialmente stimolare il turismo, creando così un circolo virtuoso. Gli allevatori di Bracciano hanno già dato modo di dimostrare quale possa essere la qualità dei prodotti braccianesi ma è fondamentale continuare a sostenerli e dare continuità alle loro attività.

Per realizzare tutto questo riteniamo fondamentale l’apertura di uno sportello informativo e di indirizzo a servizio dei produttori locali per la ricerca e l’accesso ai fondi europei e nazionali per lo sviluppo rurale che possano consentire ai nostri produttori l’avvio della vendita diretta, la costruzione di strutture per il mercato contadino, la creazione di siti web per la promozione dei prodotti locali, l’avvio e lo sviluppo di attività agricole, sociali e commerciali correlate al settore della gastronomia incentivando e premiando gli operatori che avvieranno o hanno già avviato pratiche di coltura ed allevamento sostenibili e di tutela del territorio per arrivare, in collaborazione con gli altri Comuni del lago, alla creazione di un biodistretto del lago con una filiera e un marchio di qualità per i prodotti tipici.

L’attività della pesca, indissolubilmente legata all’ambito lacustre, ormai conta pochissimi pescatori e, tuttavia, potrebbe fornire la materia prima per prodotti di eccellenza come è stata in passato l’anguilla del lago. In questo settore ci proponiamo di curare lo sviluppo di progetti come l’allevamento dei pesci e la realizzazione di laboratori di trasformazione attraverso il reperimento di fondi europei destinati allo scopo.

Il settore agricolo deve diventare un volano anche per il settore turistico in quanto le persone, soprattutto coloro che vivono in città, sempre più ed in conseguenza degli eventi drammatici vissuti lo scorso anno, al momento stanno cercando di passare alcune giornate più a contatto con la natura e all’aperto. I turisti, visitando il nostro territorio, desiderano trovare nei ristoranti proprio quei prodotti tipici che caratterizzano Bracciano. Per questo, ci proponiamo di incentivare un dialogo tra i produttori e ristoratori al fine di programmare insieme una produzione funzionale alle proposte enogastronomiche locali nel rispetto della stagionalità e dell’ambiente. In questo ambito la creazione di un Food Hub (=piattaforma del cibo) come spazio di comunicazione e incontro delle offerte e domande del cibo a livello locale permette ai produttori di comunicare con una ampia rete di utenti finali e di ristoratori, con le mense, le botteghe, i supermercati, per poter distribuire i propri prodotti e programmare la produzione a seconda delle richieste. Inoltre il Food Hub va a costituire una rete di comunicazione, informazione e formazione per tutti i produttori e i consumatori che sempre più puntano alla qualità del cibo e ad un prezzo più equo.

LE NOSTRE AZIONI:

  • Creazione di un bio – distretto del lago con una filiera e un marchio di qualità per i prodotti tipici;
  • Stimolare un’economia circolare mettendo in comunicazione i consumatori con i produttori attraverso la valorizzazione del concetto della “filiera corta” tramite un Food Hub per la raccolta di offerta e domanda dei prodotti locali stagionali e la distribuzione a privati e ristoranti;
  • Incentivazione del Mercato Contadino con appuntamenti settimanali più frequenti e un mercato semistabile con degustazioni settimanali dei prodotti dei produttori locali (street food settimanale contadino, aperitivo pre pranzo);
  • Incentivare l’utilizzo dei prodotti locali nelle mense scolastiche;

Apertura di uno sportello informativo e di indirizzo a servizio dei produttori locali per la ricerca e l’accesso ai fondi europei e nazionali per lo sviluppo rurale.

Ringraziamenti

Questo non è un semplice elenco di promesse pre-elettorali, scritte in fretta e furia prima di consegnare le liste.

È il frutto di un prezioso lavoro di confronto e partecipazione tra centinaia di cittadini e cittadine che hanno messo in gioco competenze, energie e tempo per dare un contributo concreto nell’immaginare la Bracciano del futuro, più vivibile, più sostenibile e più bella.

Ringraziando tutti e tutte per il lavoro fatto, cogliamo l’occasione per ricordare che il dialogo, il confronto e la partecipazione non si fermeranno qui, ma saranno il perno della nostra campagna elettorale e della nostra azione amministrativa.

Buon voto!

Firma di marco crocicchi

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